Investire nella Borsa australiana?

Australia
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Dopo anni di pressioni sui consumi dovute al rialzo dei tassi e all’inflazione post-pandemia, l’Australia inizia a mostrare segnali di ripresa. I tassi d’interesse, che avevano raggiunto il 4,35%, sono stati tagliati per la prima volta a febbraio e poi ancora a maggio 2025. Ora sono al 3,85% e gli analisti prevedono ulteriori riduzioni entro fine anno. Il calo del costo del denaro sta dando fiato a famiglie e imprese: i consumi riprendono quota, supportati anche da una popolazione in crescita (+17% dal 2015). Il PIL pro-capite resta in calo, ma il dato complessivo segna un miglioramento. La crescita attesa per il 2025 è vicina al +2%, con possibilità di accelerazione nel 2026. A pesare è però il forte indebitamento delle famiglie (i mutui in essere sono per l’80% a tasso variabile): dal 2022 il loro reddito disponibile è sceso dell’8% secondo l’OCSE. Il governo ha quindi aumentato la spesa pubblica per ridurre l’impatto di questa riduzione sull’economia del Paese. Sul fronte estero, si teme l’impatto che i dazi Usa potrebbero avere sulla Cina, primo partner commerciale australiano.
La finanza è tutto, anche in Borsa
L’Australia è nota per le sue materie prime, ma in Borsa il settore minerario rappresenta solo il 17% dell’indice MSCI Australia. A guidare l’indice sono invece le banche e i servizi finanziari, con un peso del 41%. Seguono il settore farmaceutico (9%), i beni di consumo ciclici (7%), l’industria e l’immobiliare (6% ciascuno). La forza del mercato australiano sta nella domanda interna, che lo rende meno esposto agli scossoni del commercio globale. Tuttavia, non mancano i rischi: la volatilità è simile a quella di mercati emergenti come India e Messico. Per questo, lo consideriamo adatto a chi ha una buona propensione al rischio. Il rapporto prezzo/utili dell’indice è vicino a 20: non a buon mercato, ma in linea con altri Paesi sviluppati. Il rendimento da dividendi, invece, è interessante: circa il 3,5%, superiore alla media globale. La nostra strategia? Esposizione del 5% solo nel portafoglio dinamico. Secondo noi il modo migliore per accedere al mercato australiano è con un Etf, i due che ti consigliamo sono quotati a Piazza Affari: l’Etf iShares Msci Australia (47,08 euro; IE00B5377D42) e l’Etf Xtrackers S&P Asx 200 (39,43 euro; LU0328474803).
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