Lo scorso ottobre, nel numero di Altroconsumo Finanza 1433, ti avevamo presentato la versione dei nostri portafogli per ottenere una rendita dai tuoi investimenti. Come sono andati questi portafogli ora che sono passati quasi tre mesi? Come puoi vedere in tabella hanno guadagnato tutti – i rendimenti vanno da uno 0,98% ad un 3,66% – nonostante nell’ultimo periodo si sia riacutizzata la pandemia. Questo per quanto riguarda il rendimento totale del tuo investimento, cioè quello dato dall’andamento del prezzo dei prodotti che formano i portafogli più i dividendi staccati. Siccome questi portafogli sono pensati anche per darti una rendita periodica, in tabella ti abbiamo riportato il rendimento da dividendo realizzato in questi mesi.
COME SONO ANDATI I PORTAFOGLI CON RENDITA |
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Difensivo |
Equilibrato |
Dinamico |
Semplificato 1 |
Semplificato 2 |
Rendimento di prezzo |
0,49% |
0,45% |
1,20% |
3,12% |
3,49% |
Rendimento da dividendo |
0,49% |
0,57% |
0,71% |
0,16% |
0,17% |
Rendimento totale |
0,98% |
1,02% |
1,91% |
3,28% |
3,66% |
Fonte dati: Lipper. Dati calcolati dal 15/10/2021 al 31/12/2021. |
Ovviamente, si tratta dei dati dei primi due mesi e mezzo e non possono essere utilizzati per fare una previsione di quello che sarà il dato per un anno intero. Per intenderci, non puoi prendere il rendimento da dividendo di uno dei tre portafogli e moltiplicarlo per quattro per avere l’idea di quanto sarà il rendimento annuale. Non è detto, infatti, che in questi primi tre mesi tutti i prodotti abbiano staccato un dividendo, per esempio potrebbero essercene alcuni che staccano dividendi semestrali a febbraio e ad agosto: nel periodo di riferimento non hanno staccato neanche un dividendo mentre nei prossimi 9 mesi ne staccheranno due. Inoltre, anche tra i prodotti che staccano dividendi mensili o trimestrali, nulla vieta che quelli futuri siano più bassi (o più alti) di quelli staccati da metà ottobre ad oggi. Un altro motivo per cui non è possibile fare una previsione su quanto sarà la rendita futura è quello che i portafogli vengono rivisti mensilmente: nulla vieta che nell’arco dei prossimi mesi venga rivista la composizione dei nostri portafogli e quindi inserito un nuovo prodotto con un rendimento da dividendo completamente diverso rispetto a quello sostituito. Già la prossima settimana, per esempio, potrebbero esserci novità.
UN CONFRONTO TRA STRATEGIE
Per darti però un’idea di come sono andati questi portafogli, anche in termini di dividendi, e soprattutto confrontarli con quelle che sono le altre due strategie che in passato ti abbiamo consigliato per avere una rendita, abbiamo fatto delle simulazioni storiche sugli ultimi tre anni – la scelta di questo lasso temporale è perché più indietro nel tempo non esistevano alcuni prodotti che sono oggi presenti nei portafogli. Nella tabella che trovi qui sotto abbiamo aggiunto quindi il Pimco US sh-term high yld eur ucits (83 euro; Isin IE00BF8HV600) e lo Spider barcl euro high yld bond ucits (57,52 euro; Isin IE00B6YX5M31) e troverai non solo il rendimento medio annuo (totale, di prezzo e da rendimento), ma anche alcuni indicatori di rischio.
RISCHIO E RENDIMENTO A CONFRONTO |
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Rendimento.. |
Indicatori di rischio |
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…totale |
…di prezzo |
…da dividendo |
Volatilità |
R/R |
Sharpe |
Sortino |
Portafoglio difensivo |
5,74% |
3,32% |
2,42% |
1.71% |
0,28 |
0,29 |
0,17 |
Portafoglio equilibrato |
9,57% |
6,45% |
3,12% |
2.22% |
0,36 |
0,36 |
0,25 |
Portafoglio dinamico |
13% |
9,59% |
3,41% |
3.37% |
0,33 |
0,31 |
0,21 |
Portafoglio semplificato 1 |
11,74% |
10,13% |
1,61% |
2.36% |
0,42 |
0,42 |
0,32 |
Portafoglio semplificato 2 |
12,96% |
10,39% |
2,57% |
2.79% |
0,39 |
0,39 |
0,27 |
Pimco US sh-term high |
3,98% |
-1% |
4,98% |
2.46% |
0,15 |
0,14 |
0,1 |
Spider Barcl euro high yld |
4,82% |
1,62% |
3,20% |
2.83% |
0,15 |
0,14 |
0,08 |
Fonte dati: Lipper. Per la volatilità si è considerata la deviazione standard. I rendimenti sono annualizzati. |
Tieni conto che le simulazioni sono state fatte ipotizzando che la composizione attuale dei portafogli fosse la stessa in tutti e tre gli anni, ma in verità sono state diverse. Quest’ipotesi serve però a confrontare la rischiosità e il rendimento storico del portafoglio su cui tu oggi stai investendo con gli Etf Pimco e Spider.
Questo perché ogni volta in cui si valutano delle strategie differenti di investimento non si può tenere conto solo del rendimento, ma quest’ultimo va guardato sempre sotto la lente della rischiosità. Cosa dicono i dati? Dicono che i diversi portafogli hanno reso tutti di più rispetto ai due singoli Etf e non solo: sono anche meno rischiosi, tanto che tutti gli indicatori rischio/rendimento sono migliori – vedi a lato. Anche per il portafoglio dinamico, che ha la volatilità più alta in assoluto, il suo rendimento è tale da ripagarti maggiormente del rischio di quanto facciano i due Etf. Sono dunque tutte situazioni ottimali per i tuoi investimenti. I dati confermano quanto detto in AF n°1433: i portafogli con rendita sono il compromesso migliore tra l’avere una rendita periodica e la salvaguardia del capitale.
Il fatto che i portafogli abbiano un rischio inferiore rispetto agli Etf Pimco e Spider non sorprende. I nostri portafogli puntano su diversi mercati a livello geografico, valutario e su diverse tipologie di strumenti finanziari, azioni e bond: sono dunque diversificati e la correlazione tra questi diversi mercati e tipologie di strumenti gioca un ruolo importante nel ridurre il rischio. Con Pimco e Spider, invece, punti su una specifica tipologia di prodotti, bond ad alto rendimento - tra le obbligazioni le più rischiose - e di una singola area geografica (Usa e zona euro).
Potresti però obiettare che, essendo di tuo interesse la rendita, Pimco ha un rendimento da dividendi più alto di tutti, il 4,98% medio annuo. Ogni anno ti entrano dunque più soldi in termini di cedole. Peccato, però, che questa sia una sorta di illusione monetaria. Infatti, per avere dividendi così generosi, devi vedere scendere il tuo capitale (ha perso l’1% medio annuo). Con i portafogli con rendita hai un dividendo da rendimento che oscilla tra il 2,42% e il 3,41%, ma soprattutto nel frattempo il capitale è anche aumentato (si va da un +3,32% ad un +9,59% medio annuo). E questo significa che tu potresti avere di più anche come rendita dai portafogli. Com’è possibile? Prendiamo per esempio 100.000 euro investiti nel portafoglio difensivo. Con un rendimento da dividendo del 2,42% medio annuo significa che ti sono entrati in media 2.420 euro di dividendi in un anno. Inoltre, il rendimento di prezzo è stato del 3,32%, dunque i tuoi 100.000 euro originari sono 103.320 euro. Tu potresti vendere e intascare questi 3.320 euro che si aggiungerebbero ai 2.420 che hai incassato come dividendi. In un anno hai intascato 5.740 euro, di più rispetto al Pimco, che con un rendimento da dividendo del 4,98% ti ha fatto intascare 4.980 euro, ma in più il tuo patrimonio è ancora di 100.000 euro, mentre con il Pimco è sceso a 99.000 euro. Il tutto a fronte di una minore rischiosità. E questo considerando il portafoglio difensivo, che ha reso meno di tutti. Con gli altri portafogli, che hanno avuto rendimenti più alti, i risultati sono ancora più a favore del portafoglio. Per questo, se hai acquistato il Pimco, anche per costruirti una rendita, devi venderlo e spostare il capitale su uno dei portafogli con rendita. Questo vale anche per lo Spider: i ragionamenti visti in precedenza sono applicabili anche a questo Etf. Ricordati che lo Spider devi però tenerlo solo per un 5% perché è il prodotto scelto per puntare sui bond ad alto rendimento in euro.
COSA SONO QUEGLI INDICATORI?
Nella tabella trovi 3 indicatori che rapportano il rendimento al rischio. Leggili così: più sono alti, più il tuo investimento ti ripaga del rischio che ti sei accollato. Come vedi, tutti e tre gli indicatori dei 5 portafogli con rendita sono nettamente più alti di quelli dei due Etf. Ma cosa significano questi indicatori? Il rapporto rendimento/rischio mette in relazione il rendimento realizzato (da uno dei portafogli o dagli Etf) al suo rischio. Dice, in sintesi, quante volte il rendimento ti ha ripagato del rischio di quell’investimento. L’indice di Sharpe – lo conosci già perché lo utilizziamo per valutare i settori (vedi AF n° 1441), non è molto diverso dal precedente indicatore: l’unica differenza è che al posto del rendimento realizzato prende in considerazione l’extra-rendimento generato dal portafoglio (o Etf) rispetto al tasso privo di rischio (in questo caso è l’Euribor a 3 mesi), rapportandolo sempre al rischio. Infine, c’è l’indice di Sortino. Funziona esattamente come l’indice di Sharpe, ma come misura del rischio utilizza la cosiddetta volatilità negativa, cioè la calcola solo sulle volte in cui il tuo investimento ha reso meno del tasso Euribor 3 mesi (cioè quando ha perso, visto che l’Euribor oggi è negativo). Perché considera solo questa volatilità negativa? Perché è quella che più preoccupa l’investitore: quest’ultimo tende infatti ad essere più spaventato dalle oscillazioni verso il basso del proprio investimento, piuttosto che da quelle verso l’alto. Pensaci: un investimento molto ballerino, ma che guadagna, non lo vedi come un problema, ma più come un’opportunità per avere più soldi.