Nel secondo trimestre del 2025, l’economia del Regno Unito ha messo a segno una performance migliore del previsto, con il PIL in crescita dello 0,3% contro lo 0,1% atteso dagli analisti e dalla stessa Banca d’Inghilterra. A giugno, la produzione è aumentata dello 0,4%, il doppio rispetto alle stime, invertendo il calo registrato nei due mesi precedenti.
Questo risultato sorprende se si considerano le difficoltà affrontate dal Paese: una nuova imposta sui salari da 26 miliardi di sterline, aumenti dei prezzi regolamentati in settori chiave come energia e immobili, e le tariffe imposte dagli Stati Uniti. Già nel primo trimestre la crescita era stata robusta (+0,7%), spinta in gran parte dalla corsa delle imprese a produrre e spedire merci prima dell’entrata in vigore dei dazi USA.
Dal punto di vista della politica monetaria, i dati potrebbero indurre la Banca d’Inghilterra a rallentare il ritmo dei tagli ai tassi di interesse, attualmente fermi al 4%. Le aspettative dei mercati indicano che i tassi potrebbero stabilizzarsi intorno al 3,5% nel 2026, segnalando un approccio prudente in un contesto di crescita più solida del previsto.
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