Sud Corea: tasi fermi al 2,5%. Paura dazi.

Corea del Sud: tassi, azioni e obbligazioni
Corea del Sud: tassi, azioni e obbligazioni
La Bank of Korea (BOK) ha deciso di mantenere i tassi di interesse fermi al 2,5%, come da attese, evidenziando la necessità di monitorare attentamente le nuove tariffe imposte dagli Stati Uniti e l’andamento del mercato immobiliare domestico prima di valutare un eventuale allentamento monetario. La Banca centrale teme che le misure protezionistiche americane possano alimentare l’inflazione negli USA, spingendo la Federal Reserve a rimandare i tagli ai tassi e di conseguenza prolungando le difficoltà creditizie in Corea del Sud.
Le tariffe USA del 15% sulle esportazioni sudcoreane segnano un duro colpo per l’economia del Paese, con stime di rallentamento della crescita dello 0,45% nel 2025 e dello 0,6% nel 2026. L’impatto sarà particolarmente pesante su settori chiave come acciaio e automotive, riducendo competitività e domanda sul mercato statunitense. A ciò si aggiunge il timore di un progressivo svuotamento industriale, conseguenza degli accordi che vincolano Seul a ingenti investimenti negli Stati Uniti (350 miliardi pubblici più circa 150 miliardi privati).
La prospettiva è quella di un’economia sotto pressione, con occupazione e filiere produttive a rischio, oltre a un potenziale indebolimento della fiducia di imprese e consumatori. Nonostante una fase iniziale di assorbimento dello shock, la BOK avverte che i rischi strutturali si intensificheranno nel tempo, aggravando l’incertezza e frenando investimenti e spesa delle famiglie.
Con tali prospettive, la Core del Sud non fa parte dei nostri portafogli. Non investire né sulla Borsa, né sulle obbligazioni in won coreani.
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