Nella riunione del 23-24 luglio 2025, la Banca Centrale Europea ha discusso l’evoluzione economica e finanziaria dell’area euro. I mercati si sono mostrati più stabili e fiduciosi, nonostante le incertezze legate a dazi e tensioni geopolitiche. L’inflazione complessiva è rimasta al 2%, sostenuta soprattutto dall’energia, mentre quella di fondo è al 2,3%, con segnali di rallentamento nei servizi grazie a una moderazione dei salari e a un aumento della produttività. Le aspettative restano ancorate al 2%, rafforzando la fiducia nella stabilità dei prezzi.
Sul fronte della crescita, l’economia ha sorpreso positivamente nel primo trimestre grazie a consumi, investimenti e export, mentre i dati più recenti mostrano un andamento più moderato. Il mercato del lavoro rimane comunque solido, con disoccupazione bassa e buona dinamica occupazionale, fattori che continuano a sostenere la domanda interna.
Il Consiglio direttivo ha sottolineato che lo scenario resta equilibrato ma incerto: alcuni rischi potrebbero spingere l’inflazione al ribasso (come l’apprezzamento dell’euro), altri al rialzo (soprattutto da energia e servizi). Per questo motivo la BCE ha scelto di mantenere invariati i tassi di interesse, lasciando aperta la possibilità di intervenire in futuro. L’approccio resta prudente e flessibile, basato sui dati e sulle decisioni riunione per riunione, senza impegni anticipati.