L’economia cinese ha mostrato segnali di rallentamento più marcati del previsto ad agosto, sollevando dubbi sulla capacità del Paese di raggiungere l’obiettivo di crescita annuale del 5%. I dati pubblicati evidenziano una frenata della produzione industriale, cresciuta solo del 5,2% su base annua, il livello più basso da oltre un anno -conto il 5,7% del mese precedente, che poi erano anche le stime del mercato per agosto. Anche i consumi interni, misurati dalle vendite al dettaglio, hanno registrato un incremento modesto del 3,4%, in calo rispetto al mese precedente (3,7%) e sotto le attese (3,8%).
Un altro indicatore preoccupante è rappresentato dagli investimenti in beni fissi, cresciuti appena dello 0,5% nei primi otto mesi dell’anno, il dato peggiore dal 2020. In questo caso il rallentamento è ancora più accentuato, dato che a luglio gli investimenti avevano fatto segnar +1,6% e le attese per agosto erano +1,5%. Questo rallentamento riflette una crescente cautela da parte del governo cinese, che sta selezionando con maggiore attenzione i progetti infrastrutturali da finanziare.
Alcuni settori, come quello farmaceutico, dei macchinari, della chimica e dell’istruzione, stanno soffrendo più di altri, mentre il mercato immobiliare continua a mostrare segni di debolezza. Sullo sfondo, le tensioni commerciali con gli Stati Uniti restano elevate, con colloqui in corso su temi sensibili come TikTok, la sicurezza e il commercio, e la possibilità di un incontro tra Xi Jinping e Donald Trump in ottobre.