Ad agosto, l’economia cinese ha mostrato segnali contrastanti. L’indice ufficiale PMI manifatturiero si è attestato a 49,4, confermando una fase di contrazione per il settore industriale, nonostante un lieve miglioramento rispetto al mese precedente (49,3). Il dato è però sotto le attese, che si aspettavano 49,5 punti. Al contrario, il comparto non manifatturiero, che include costruzioni e servizi, ha registrato una crescita moderata, salendo a 50,3 - centrando così le attese. L'indice composito, che considera i due sotto-indici appena citati, è salito così da 50,2 a 50,5 punti. Ci sono però diversi fattori stanno frenando la ripresa economica:
- Crisi del settore immobiliare: il peggioramento del mercato abitativo continua a pesare sull’attività economica.
- Campagna contro la sovraccapacità: le autorità locali stanno limitando nuovi investimenti nei settori più competitivi, nel tentativo di contrastare la deflazione e proteggere i margini aziendali.
- Condizioni climatiche estreme: eventi meteorologici avversi hanno ostacolato la costruzione e i trasporti.
- Interruzioni temporanee della produzione: alcuni impianti nel nord della Cina sono stati fermati in vista della parata militare del 3 settembre.
Sul fronte commerciale, la tregua tariffaria con gli Stati Uniti è stata estesa di 90 giorni, ma persistono le incertezze. Il presidente Trump ha minacciato tariffe fino al 200% se la Cina non garantirà la fornitura di terre rare, cruciali per settori strategici. Nonostante ciò, le esportazioni cinesi hanno mostrato una certa resilienza, grazie alla diversificazione verso mercati non statunitensi e all’uso di Paesi terzi per aggirare le barriere tariffarie. Tuttavia, l’intensificarsi dei controlli da parte degli USA potrebbe mettere a rischio questa strategia. Il futuro dell’economia cinese dipenderà proprio dalla tenuta delle esportazioni e da un possibile rafforzamento della politica fiscale nel quarto trimestre.