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Cina: le decisioni della Banca centrale

Cina: tassi, liquidità e Banca centrale

Cina: tassi, liquidità e Banca centrale

Data di pubblicazione 22 settembre 2025
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Cina: tassi, liquidità e Banca centrale

Cina: tassi, liquidità e Banca centrale

Ecco cos'ha deciso, in fatto di tassi d'interesse e non solo, la Banca centrale cinese

La Banca Popolare Cinese (PBOC) ha deciso di mantenere invariati i tassi di interesse di riferimento anche per il mese di settembre, confermando un approccio di continuità nella politica monetaria. Si tratta del quarto mese consecutivo in cui i tassi restano fermi, una scelta che riflette la volontà delle autorità cinesi di adottare una linea prudente in un contesto economico complesso.

Il tasso sui prestiti a un anno (LPR) è stato confermato al 3%, mentre quello a cinque anni è rimasto stabile al 3,5%. Anche il tasso repo a 7 giorni, considerato uno degli strumenti principali della politica monetaria cinese, non ha subito variazioni. Questi dati indicano una chiara intenzione di non forzare ulteriori stimoli monetari, nonostante alcuni segnali di debolezza dell’economia, come la flessione della produzione industriale e delle vendite al dettaglio.

La decisione della PBOC arriva in un momento in cui la Cina si trova a gestire un rallentamento della crescita interna, ma anche a cogliere segnali incoraggianti sul fronte esterno, come l’allentamento delle tensioni commerciali con gli Stati Uniti e un rinnovato slancio dei mercati azionari. In questo scenario, la banca centrale sembra voler preservare margini di manovra per il futuro, evitando interventi affrettati che potrebbero compromettere la stabilità finanziaria.

La Banca centrale cinese ha però deciso di intervenire sul mercato per garantire una maggiore disponibilità di liquidità nel sistema bancario. In vista della “Golden Week”, una lunga festività nazionale che si svolge dal 1° all’8 ottobre e durante la quale le banche tendono a trattenere più fondi, la PBOC ha immesso quasi 300 miliardi di yuan attraverso accordi di riacquisto a 14 giorni. Questo strumento, che non veniva utilizzato da gennaio, è stato scelto per assicurare che il sistema finanziario disponga di risorse sufficienti durante il periodo festivo.

Inoltre, la banca centrale ha introdotto una modifica significativa al meccanismo d’asta di questi strumenti, rendendolo più flessibile. In pratica, non saranno più limitati esclusivamente ai periodi che precedono le festività, ma potranno essere utilizzati in modo più dinamico, a seconda delle esigenze del mercato.