Nel secondo trimestre del 2025, l’economia giapponese ha mostrato segnali incoraggianti, registrando una crescita annualizzata del PIL pari al 2,2%, ben al di sopra delle stime (fissate a +1%). Il miglioramento è stato trainato principalmente da un aumento del consumo privato, rivisto al rialzo (+0,4%, le attese erano per +0,2%), e da una tenuta delle esportazioni nette, che hanno continuato a contribuire positivamente alla crescita. Tuttavia, non mancano le ombre: la spesa aziendale è stata rivista al ribasso, e le pressioni sui margini di profitto iniziano a farsi sentire, soprattutto in settori come quello dei trasporti.
Sul fronte politico, la notizia delle dimissioni del Primo Ministro Shigeru Ishiba ha aggiunto un elemento di incertezza. La sua uscita di scena apre una nuova fase per il Partito Liberal Democratico, che dovrà scegliere un nuovo leader in un momento delicato per il Paese.
Dal punto di vista monetario, la Bank of Japan, la Banca centrale giapponese, potrebbe valutare un rialzo dei tassi già a ottobre, sostenuta da un ciclo positivo tra salari e prezzi. Tuttavia, le tensioni commerciali con gli Stati Uniti, aggravate dai dazi imposti dall’amministrazione Trump, potrebbero rappresentare un ostacolo per le esportazioni giapponesi.
Attualmente, la Borsa del Giappone e le obbligazioni in yen non fanno parte dei nostri portafogli.