Nel mese di agosto 2025, l’inflazione in India ha registrato un aumento per la prima volta dopo dieci mesi consecutivi di rallentamento. L’indice dei prezzi al consumo è cresciuto del 2,07% su base annua, un dato leggermente inferiore alle attese degli analisti, che prevedevano un incremento del 2,11%. A luglio, l’inflazione si era attestata all’1,61%, segnalando un’accelerazione moderata ma significativa.
Questo rialzo si colloca comunque all’interno del range obiettivo fissato dalla Reserve Bank of India (RBI), che mira a mantenere l’inflazione tra il 2% e il 6%. Il principale motore dell’inflazione, il comparto alimentare, ha visto un rallentamento nel calo dei prezzi: la contrazione è stata dello 0,69%, rispetto all’1,76% del mese precedente. In particolare, i prezzi delle verdure sono diminuiti del 15,92%, un calo meno marcato rispetto al -20,65% di luglio.
L’inflazione core, che esclude le componenti più volatili come cibo e carburante, è rimasta stabile al 4,21%, segnalando una certa tenuta dei prezzi nei settori non alimentari.
Dal punto di vista della politica monetaria, la RBI ha deciso di mantenere invariato il tasso di riferimento ad agosto. Tuttavia, gli analisti prevedono possibili tagli ai tassi a partire da dicembre, soprattutto se la crescita economica dovesse rallentare e la Federal Reserve statunitense iniziasse a ridurre i propri tassi. Alcune stime parlano di una riduzione complessiva fino a 50 punti base entro la fine dell’anno.
Sul fronte macroeconomico, l’economia indiana ha mostrato una forte espansione nel secondo trimestre, con una crescita del PIL pari al 7,8%, il ritmo più sostenuto da oltre un anno. Tuttavia, l’introduzione di dazi da parte degli Stati Uniti potrebbe rappresentare un ostacolo, con un impatto stimato tra 0,6 e 0,8 punti percentuali sulla crescita annuale.