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India: Pil secondo trimestre sopra le attese, ma...

India: Pil secondo trimestre 2025

India: Pil secondo trimestre 2025

Data di pubblicazione 02 settembre 2025
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India: Pil secondo trimestre 2025

India: Pil secondo trimestre 2025

...bisogna fare attenzione ai dati. Ecco quel che c'è da sapere sulla crescita indiana (e su azioni e obbligazioni)

Negli ultimi mesi, l’economia indiana si è trovata al centro di dinamiche contrastanti che ne mettono in luce tanto la vitalità quanto le fragilità. I dati del secondo trimestre hanno mostrato una crescita sorprendente del PIL, pari al 7,8% nel secondo trimestre, il ritmo più rapido da oltre un anno e nettamente superiore alle previsioni del mercato che si aspettavano +7,4%. Questo risultato è stato trainato soprattutto dall’espansione del settore manifatturiero e delle costruzioni, accompagnata da un rafforzamento della spesa pubblica e dei servizi. Tuttavia, bisogna fare molta attenzione nel leggere questi dati: la crescita sarebbe stata gonfiata da fattori statistici, in particolare dall’uso di un deflatore anomalo e molto basso, legato all’andamento dei prezzi all’ingrosso, che ha artificiosamente amplificato il dato ufficiale. Alcune stime indicano che il PIL sarebbe stato fino a un punto percentuale più basso se calcolato con parametri differenti.

A questa incertezza metodologica si aggiunge una minaccia ben più concreta: l’imposizione da parte degli Stati Uniti di dazi doganali al 50% sulle importazioni indiane. Si tratta di una misura che colpisce duramente settori chiave come il tessile, la calzatura e l’industria dei beni strumentali, fortemente dipendenti dal mercato americano, che da solo assorbe circa il 18% delle esportazioni del Paese. Ne derivano rischi significativi per l’occupazione, soprattutto nelle industrie ad alta intensità di lavoro, e un probabile calo della competitività internazionale. La rupia, sotto pressione, ha toccato livelli minimi record contro il dollaro, mentre i mercati azionari hanno reagito con volatilità: da un lato sostenuti dall’euforia per la crescita inattesa, dall’altro zavorrati dalle tensioni commerciali con Washington. Le stime più caute indicano che l’impatto dei dazi potrebbe sottrarre allo sviluppo economico tra 0,6 e 0,9 punti percentuali nell’arco dell’anno.

Il governo di Narendra Modi, consapevole di queste sfide, ha avviato misure di sostegno mirate a stimolare la domanda interna, che rappresenta circa il 60% dell’economia. Tra queste si annovera la riduzione delle tasse sui consumi, prevista da ottobre, pensata per alleggerire il peso sui cittadini e sostenere i consumi privati, che potrebbe aggiungere fino a 0,6 punti percentuali al PIL nominale in un anno, contribuendo a compensare l’effetto negativo dei dazi. Anche la politica monetaria resta in equilibrio: la Banca centrale indiana ha già ridotto i tassi di un punto percentuale nel corso dell’anno, ma l’accelerazione del PIL limita lo spazio per ulteriori tagli immediati.

Come puntare sull'India? La Borsa è nei portafogli, mentre le obbligazioni in rupie non sono da acquistare.