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Zona euro: inflazione "core" sale al 2,3%. Cosa significa per la BCE?

Inflazione zona euro e Bce

Inflazione zona euro e Bce

Data di pubblicazione 02 settembre 2025
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Inflazione zona euro e Bce

Inflazione zona euro e Bce

Ecco com'è andata l'inflazione di agosto nella zona euro e cosa comporta per le decisioni della BCE in fatto di tassi d'interesse

Con l’avvicinarsi della riunione della Banca centrale europea, l’attenzione torna a concentrarsi sull’andamento dell’inflazione nell’Eurozona. Ad agosto 2025, il tasso annuo è salito al 2,1%, leggermente superiore al 2% registrato a luglio. Una variazione minima, attesa dal mercato, ma significativa perché colloca ancora una volta l’inflazione sopra l’obiettivo fissato dalla Banca centrale europea. L’inflazione core, che esclude le componenti più volatili come energia e alimentari, resta invece stabile al 2,3%, in questo caso però più alta delle attese. I prezzi dei servizi mostrano un rallentamento, crescendo del 3,1%.

Questi numeri hanno inevitabili ricadute sulle decisioni di politica monetaria. La BCE, che ha mantenuto il tasso di deposito fermo al 2% a luglio, sembra intenzionata a non muovere i tassi nella prossima riunione dell’11 settembre. La stessa Christine Lagarde ha ribadito che l’istituto si trova in una “buona posizione” e che, almeno nell’immediato, non sono previsti ulteriori tagli.

Il quadro resta comunque eterogeneo a livello geografico. Se in Germania i dati hanno superato le aspettative, in Francia, Italia e Spagna si è registrata una dinamica più contenuta. A complicare ulteriormente la lettura c’è l’accordo tra UE e USA sui dazi, fissati al 15%, che genera incertezza sul futuro. D’altra parte, un euro più forte potrebbe fare rallentare l’inflazione. In definitiva, l’Eurozona sembra attraversare una fase di equilibrio instabile: da un lato i segnali di rallentamento dei servizi e i rischi esterni che potrebbero contenere l’inflazione, dall’altro una dinamica che resta comunque sopra l’obiettivo BCE e costringe l’istituto a mantenere alta la prudenza. Tutto porta quindi a fare pensare ad una BCE che non taglierà i tassi in questa riunione. Motivi forti per procedere con un allentamento monetario, al momento, non ce ne sono.