Nel secondo trimestre del 2025, il PIL canadese è diminuito dell’1,6% su base annualizzata, segnando la prima contrazione in quasi due anni e la più grave dalla pandemia. Il calo è stato causato principalmente da una riduzione del 27% delle esportazioni, colpite dai dazi imposti dagli Stati Uniti, e da un crollo del 10,1% negli investimenti aziendali. Nonostante ciò, i consumi delle famiglie sono aumentati del 4,5%, mostrando una certa resilienza interna.
La contrazione ha superato le previsioni (le attese erano per un -0,6%) e ha influenzato i mercati finanziari, con il dollaro canadese in calo e un aumento delle aspettative di un taglio dei tassi da parte della Banca del Canada. Tuttavia, la Banca centrale attende ancora dati chiave su occupazione e inflazione prima di decidere.
Altri segnali misti includono una crescita dello 0,1% a luglio, un aumento della domanda interna (+3,5%) e un incremento degli investimenti in scorte e nel settore residenziale. L’economia mostra segni di rallentamento, ma anche elementi di stabilità che potrebbero influenzare le future decisioni di politica monetaria.
In questo quadro, non investire né sulla Borsa né sulle obbligazioni in dollari canadesi.