La Banca Nazionale Svizzera ha scelto, come da attese, di mantenere i tassi a zero, segnando una pausa nel ciclo di allentamento monetario iniziato nel marzo 2024. Dopo sei tagli consecutivi, la decisione riflette una valutazione prudente del contesto economico attuale, in cui l’inflazione si mantiene stabile e ben al di sotto del limite superiore dell’obiettivo fissato tra lo 0% e il 2%. L’ultima lettura, pari allo 0,2%, è leggermente superiore alle attese, ma non tale da giustificare ulteriori interventi.
La Banca centrale ha anche ribadito la volontà di evitare un ritorno ai tassi negativi, considerati dannosi per il sistema finanziario svizzero. In questo contesto, il franco svizzero continua a dimostrarsi una valuta rifugio, con un apprezzamento superiore al 12% rispetto al dollaro da inizio anno, pur rimanendo stabile nei confronti dell’euro.
Sul fronte internazionale, le tensioni commerciali con gli Stati Uniti, in particolare le tariffe imposte dall’amministrazione Trump, stanno penalizzando le esportazioni svizzere. Questo ha portato a rivedere al ribasso le previsioni di crescita per il 2026, alimentando in parte le preoccupazioni per un possibile rallentamento economico. Le previsioni di inflazione, invece, per i prossimi anni restano contenute: 0,2% nel 2025, 0,5% nel 2026 e 0,7% nel 2027
Guardando al futuro, le attese propendono per una SNB che manterrà il tasso a zero almeno fino alla fine del 2026. Tuttavia, c’è anche una parte del mercato che non esclude un ritorno ai tassi negativi entro dicembre, qualora l’impatto delle tariffe USA si rivelasse più grave del previsto.
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