Nel mese di settembre 2025 l’inflazione in Brasile ha mostrato un’accelerazione significativa, segnando un aumento dello 0,48% rispetto al mese precedente. Il dato, seppur leggermente inferiore alle previsioni degli analisti (0,52%), rappresenta un’inversione di tendenza dopo la deflazione dello -0,11% registrata ad agosto. Su base annuale, l’inflazione ha raggiunto il 5,17%, ben al di sopra dell’obiettivo governativo fissato al 3%, segnalando una pressione crescente sui prezzi al consumo, sebbene poco sotto le attese (a +5,22%).
Uno dei principali fattori che ha contribuito a questa crescita è stata la fine dei crediti energetici temporanei, che ha provocato un netto rialzo delle tariffe elettriche. Tale incremento ha avuto un effetto a catena su diversi settori produttivi e sui costi della vita quotidiana, pesando in particolare sui redditi più bassi. Quanto alle attese, si prospetta che l’inflazione rimarrà al di sopra del target del 3% almeno fino al 2028, indicando che il percorso verso la stabilità dei prezzi sarà lungo e complesso.
Il contesto economico rimane complesso: l’economia brasiliana sta mostrando segnali di rallentamento, frenata da tassi d’interesse elevatissimi, con il tasso fissato al 15%. Nonostante ciò, il mercato del lavoro si mantiene ancora solido, e la disoccupazione resta su livelli relativamente bassi. Tuttavia, le preoccupazioni sul fronte fiscale si intensificano, soprattutto a causa dei timori di un aumento della spesa pubblica in vista delle elezioni previste per il prossimo anno.
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