Durante il suo intervento al meeting annuale della National Association for Business Economics (la più grande associazione internazionale di economisti applicati, strateghi, accademici e decisori politici impegnati nell'applicazione dell'economia), il presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, ha delineato un quadro piuttosto complesso dell’economia statunitense, lasciando intendere che un nuovo taglio dei tassi d’interesse potrebbe essere imminente. La Fed, infatti, sta valutando una riduzione di 0,25 punti percentuali nella riunione di fine ottobre, una mossa che riflette le crescenti preoccupazioni per la tenuta del mercato del lavoro e le difficoltà legate alla raccolta di dati economici affidabili.
Powell ha sottolineato come il rallentamento nelle assunzioni e la diminuzione delle offerte di lavoro stiano alimentando il rischio di un aumento della disoccupazione. A complicare ulteriormente il quadro, la chiusura parziale del governo (shutdown) sta ostacolando l’accesso ai dati ufficiali, costringendo la Fed a basarsi su fonti private per monitorare l’andamento dell’economia.Nonostante queste difficoltà, all’interno del comitato della Fed non c’è unanimità: le opinioni divergono sul futuro dei tassi, con alcuni membri favorevoli a un solo ulteriore taglio, o addirittura nessuno. Tuttavia, i mercati sembrano già scontare con elevata probabilità un intervento espansivo a fine mese.
Un altro elemento di discussione riguarda la gestione del bilancio della Fed. Powell ha lasciato intendere che potrebbe essere sospesa la riduzione degli asset detenuti dalla banca centrale, al fine di garantire una maggiore liquidità nei mercati di finanziamento monetario. Infine, il presidente ha evidenziato la tensione tra i due obiettivi principali della Fed: da un lato, l’inflazione che continua a superare l’obiettivo del 2%; dall’altro, un mercato del lavoro che mostra segnali di indebolimento. Questa dualità rende le decisioni di politica monetaria particolarmente delicate in questa fase.