La Banca del Giappone (BOJ) ha deciso di mantenere il tasso d’interesse di riferimento allo 0,5%, in linea con le aspettative della maggior parte degli analisti. Tuttavia, all’interno del consiglio direttivo si è registrato un dissenso crescente: due membri hanno votato a favore di un aumento al 0,75%, segnalando un possibile cambiamento di rotta nelle prossime riunioni.
La decisione arriva in un contesto politico nuovo, con Sanae Takaichi recentemente nominata primo ministro. Nota per le sue posizioni favorevoli a politiche monetarie espansive, la sua leadership potrebbe influenzare le future scelte della BOJ.
I mercati hanno reagito con cautela: lo yen si è indebolito, mentre i titoli di stato giapponesi hanno registrato un rialzo. Le previsioni economiche della banca centrale sono state leggermente riviste al rialzo, con una crescita attesa dello 0,7% per l’anno fiscale in corso e un’inflazione che dovrebbe stabilizzarsi intorno al 2% entro il 2028.
Nel frattempo, il principale sindacato giapponese ha annunciato l’intenzione di chiedere un aumento salariale minimo del 5%, alimentando le aspettative di un possibile rialzo dei tassi nella prossima riunione del 19 dicembre. Resta alta l’attenzione sui rischi legati all’andamento dello yen, all’inflazione importata e alle dinamiche internazionali.
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