A settembre l’India ha registrato un rallentamento significativo dell’inflazione, un segnale positivo che apre la strada a un possibile allentamento della politica monetaria da parte della Reserve Bank of India (RBI). Il carovita è infatti aumentato dell’1,54% rispetto all’anno precedente, rimanendo ben al di sotto dell’obiettivo fissato dalla Banca centrale, compreso tra il 2% e il 6%. Si tratta inoltre di un dato in rallentamento da agosto, quando il carovita era al 2,07%, e sotto le attese (a 1,7%).
Un ruolo decisivo nel contenimento dell’inflazione è stato giocato dalla recente riforma fiscale introdotta dal governo Modi, entrata in vigore il 22 settembre. La nuova tassa sui consumi ha ridotto il costo di diversi beni di uso quotidiano, contribuendo a calmierare i prezzi. Particolarmente evidente è stata la discesa dei prezzi alimentari, diminuiti del 2,28% su base annua. Le verdure hanno registrato un vero e proprio crollo del 21,38%, grazie a un monsone favorevole che ha migliorato la produzione agricola. Nonostante questo quadro positivo, l’inflazione di fondo – che esclude alimentari e carburanti – mostra un leggero aumento, salendo al 4,58%. Tale incremento è dovuto principalmente all’aumento dei prezzi dell’oro e degli affitti, settori che rimangono sensibili alle dinamiche dei mercati internazionali e alla crescita dei redditi urbani.
Le prospettive di politica monetaria appaiono dunque più favorevoli: la RBI potrebbe decidere di tagliare i tassi di interesse già nel mese di dicembre, specialmente se i dati economici relativi alla stagione festiva dovessero deludere le aspettative. Nel complesso, l’economia indiana continua a mostrare una buona tenuta, con una crescita del 7,8% nel trimestre concluso a giugno. Tuttavia, l’inasprimento delle tariffe statunitensi, salite al 50%, rappresenta una possibile minaccia per il ritmo di espansione futura, rappresentando, però, un ulteriore incentivo a tagliare i tassi per sostenere l’economia.
La Borsa indiana è presente nei portafogli, mentre le obbligazioni in rupie non sono all’acquisto.