In Cina la deflazione mostra segni di allentamento: i prezzi alla produzione sono calati del 2,3% su base annua, registrando il 36° mese consecutivo di ribasso, ma ad agosto facevano segnare -2,9%. Anche i prezzi al consumo diminuiscono (-0,3% annuale), soprattutto per effetto del calo dei prezzi alimentari. Tuttavia, l’indice core (esclusi cibo ed energia) sale all’1%, il livello più alto da un anno e mezzo, indicando un principio di stabilizzazione. Alcuni settori mostrano segnali di ripresa, come i metalli ferrosi (+2,6%) e il carbone (+2,5%). La deflazione è invece alimentata da domanda interna debole, crisi immobiliare e sovrapproduzione industriale.
Nel frattempo, il governo cinese ha rivisto al ribasso l’obiettivo d’inflazione al 2% e punta a una crescita del PIL del 5%, pur riconoscendo il rischio di un rallentamento nel terzo trimestre. La Banca Popolare Cinese, in attesa dell’incontro Xi–Trump, potrebbe mantenere una linea prudente fino a novembre, quando sono possibili nuove misure di stimolo. Molto, comunque, dipenderà come evolverà la relazione commerciale con gli Usa.