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Inflazione Italia: rallenta all'1,2%

Inflazione Italia ottobre 2025

Inflazione Italia ottobre 2025

Data di pubblicazione 31 ottobre 2025
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Inflazione Italia ottobre 2025

Inflazione Italia ottobre 2025

Ottobre fa segnare un importante rallentamento per l'inflazione italiana, ma molto dipende da energia ed alimentari. Infatti, l'inflazione di fondo rimane stabile

Secondo le stime preliminari diffuse dall’Istat, nel mese di ottobre 2025 i prezzi al consumo in Italia hanno registrato una flessione dello 0,3% su base mensile e un aumento dell’1,2% su base annua, in calo rispetto al +1,6% di settembre, dunque nettamente sotto le attese di mercato che si aspettavano un dato stabile all’1,6%.

A spingere verso il basso il tasso d’inflazione sono stati soprattutto gli energetici regolamentati – come elettricità e gas – che, dopo i forti rincari dei mesi precedenti, hanno invertito la rotta, passando da un incremento del +13,9% a una leggera diminuzione (-0,8%). Anche gli alimentari non lavorati, categoria che comprende frutta e verdura fresche, rallentano in modo netto: dal +4,8% di settembre al +1,9% di ottobre. Proprio perché i maggior contributi al calo dell’inflazione sono arrivati da categorie legate ad energia ed alimentari, l’inflazione di fondo – quella che esclude le componenti più volatili come energia e alimentari freschi – si mantiene stabile al 2%, segnale che la dinamica dei prezzi sottostanti non è in rallentamento.

I prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona – il cosiddetto carrello della spesa - decelerano (da +3,1% a +2,3%), come anche quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto (da +2,6% a +2,3%). L’inflazione acquisita per l’anno in corso – cioè quella che si registrerebbe se da qui a dicembre i prezzi restassero stabili – è pari all’1,6% per l’indice generale e al 2% per la componente di fondo.