L’Istat ha diffuso la stima preliminare del prodotto interno lordo per il terzo trimestre del 2025, che evidenzia un’economia in fase di sostanziale stabilità.
Nel periodo luglio–settembre il PIL è rimasto invariato rispetto ai tre mesi precedenti (+0,0%), un dato leggermente migliore rispetto al trimestre precedente, quando si era registrata una contrazione dello 0,1%. Tuttavia, il risultato è inferiore alle attese degli analisti, che stimavano un lieve aumento dello 0,1%.
Su base annua, il PIL è cresciuto dello 0,4%, in linea con quanto osservato nel secondo trimestre, ma anche in questo caso al di sotto delle previsioni del mercato (+0,6%).
L’Istat ha spiegato che i dati riflettono un aumento del valore aggiunto — ovvero la differenza tra il valore del prodotto finale e i costi necessari per produrlo — nei settori dell’agricoltura, silvicoltura e pesca. Tale incremento è stato però parzialmente compensato dal calo del valore aggiunto dell’industria, mentre nel settore dei servizi è rimasto sostanzialmente stabile.
Dal lato della domanda, si è registrata una flessione di quella interna (al lordo delle scorte), bilanciata da un aumento della domanda estera netta.
Al di là delle lievi delusioni rispetto alle attese degli analisti, il dato evidenzia come l’economia italiana resti in una fase di crescita debole e sostanzialmente stagnante. La stima dell'Istat per crescita acquisita per il 2025, pari allo 0,5%, lo conferma.
