Nel mese di settembre 2025, l’inflazione in Svizzera ha mostrato una crescita contenuta, pari allo 0,2% su base annua, confermando il dato di agosto e deludendo le aspettative dei mercati (a +0,3%). Questo andamento moderato dei prezzi ha alimentato le speculazioni su una possibile riduzione dei tassi da parte della Banca Nazionale Svizzera (SNB), che attualmente li mantiene a zero. Se si escludono le componenti più volatili come energia e alimentari, l’inflazione sottostante si attesta allo 0,7%.
A pesare sul quadro economico svizzero ci sono anche fattori esterni, come i dazi imposti dagli Stati Uniti, che colpiscono settori chiave come quello farmaceutico. Le conseguenze si riflettono sulle previsioni di crescita: si stima una contrazione del PIL dello 0,2% nel terzo trimestre e sono state riviste al ribasso le prospettive per il 2026, portandole allo 0,9%. Tuttavia, la SNB mantiene una visione più ottimista, prevedendo una crescita fino all’1,5%.
Per contrastare l’apprezzamento del franco, la SNB è intervenuta sui mercati valutari, acquistando valuta estera. Questo tipo di intervento mira a preservare la competitività delle esportazioni svizzere, in un contesto globale sempre più incerto.
Per quanto riguarda gli investimenti, non investiamo né sulle azioni svizzere, né sulle obbligazioni in franchi.