Dopo 15 mesi di cali consecutivi, l'inflazione non è più diminuita in Turchia. Per il mese di settembre, è leggermente rimbalzata, raggiungendo il 33,29%, contro il 32,95% registrato ad agosto.
Questo non dovrebbe preoccupare eccessivamente la banca centrale turca. Se da un lato desidera rafforzare la propria credibilità e controllare l'inflazione, dall'altro intende anche adottare una politica monetaria meno restrittiva, che le consenta di dare maggiore slancio all'economia. È in quest'ottica che la banca centrale ha tagliato i suoi tassi di interesse due volte quest'estate, portandoli al 40,5%.
Il miglioramento è destinato a continuare, sia sul fronte dell'inflazione, che il governo di Ankara prevede inferiore al 10% entro il 2027, sia sul fronte della politica monetaria, che si prevede progressivamente meno restrittiva. Questo è di buon auspicio per l'economia e la borsa di Istanbul, che consigliamo agli investitori meno avversi al rischio.