I verbali della riunione di settembre della Banca Centrale Europea offrono un quadro di stabilità monetaria in un contesto economico in rallentamento, ma con inflazione prossima all’obiettivo del 2%. Il Consiglio direttivo ha deciso di mantenere invariati i tassi di interesse, riconoscendo che la politica monetaria si trova “in un buon punto” del ciclo restrittivo. L’analisi sottolinea una crescita moderata nell’area euro, un mercato del lavoro ancora solido ma in lieve indebolimento e rischi legati al contesto geopolitico e commerciale globale. La BCE ribadisce la necessità di prudenza e flessibilità nelle prossime decisioni, continuando a monitorare da vicino l’evoluzione dell’inflazione e dell’attività economica.
Punti chiave
- I mercati dei tassi nell’area euro hanno aumentato le attese sui tassi d’interesse, con la convinzione che i tassi siano “in un buon punto” o quasi al termine del ciclo restrittivo.
- L’inflazione nell’area euro è attualmente intorno al target al 2 % e l’outlook non è cambiato in modo significativo: si prevede un’inflazione media del 2,1 % per il 2025, 1,7 % per il 2026 e 1,9 % per il 2027.
- La crescita economica è debole: il Pil cumulato del primo semestre 2025 è stato +0,7 % nell’area euro. Le proiezioni sono state riviste al rialzo per il 2025 (1,2 %), ma al ribasso per il 2026 (1,0 %) rispetto alle previsioni di giugno.
- Il mercato del lavoro resta solido (tasso di disoccupazione ~6,2 % a luglio), ma la domanda di lavoro si sta indebolendo.
- Vi sono rischi elevati: incertezze geopolitiche, tensioni commerciali internazionali, effetti di un’euro più forte e debole domanda esterna. Tutto ciò potrebbe frenare la crescita e/o influenzare l’inflazione.