Le relazioni diplomatiche tra il Brasile e gli Stati Uniti sono migliorate nelle ultime settimane, il che fa sperare in un accordo commerciale provvisorio entro la fine del mese o l'inizio di dicembre, secondo il Ministro brasiliano degli Affari Esteri.
Si tratterebbe di un cambio di rotta rispetto ai dazi doganali punitivi, che potevano arrivare fino al 50% sulle esportazioni brasiliane, decisi da Trump a luglio. A seguito di tale decisione, le relazioni sembravano definitivamente rovinate tra i due Paesi, ma un breve colloquio a settembre tra i presidenti Trump e Lula alle Nazioni Unite, seguito da un incontro più lungo in Malesia a ottobre, ha permesso di riaprire le discussioni.
Dopo tutto, un accordo commerciale che ridurrebbe i dazi doganali sarebbe vantaggioso per entrambi i Paesi. Per gli Stati Uniti, un taglio delle tasse, in particolare su alcuni prodotti agricoli come il caffè massicciamente importati dal Brasile, limiterebbe le pressioni inflazionistiche. Per l'economia brasiliana, una ripresa delle esportazioni è cruciale per stimolare la crescita, soprattutto considerando che la domanda interna rimane debole, come testimonia il calo delle vendite al dettaglio a settembre per la quinta volta negli ultimi sei mesi. Inoltre, un accordo commerciale potrebbe innescare una dinamica economica positiva e rassicurare gli investitori. Ciò attenuerebbe le turbolenze finanziarie e consentirebbe alla Banca centrale di ridurre il suo tasso di interesse di riferimento, oggi al 15%.
Un tale scenario sarebbe positivo per il mercato azionario brasiliano. Le azioni brasiliane sono interessanti ma, data la loro fortissima volatilità, sono riservate agli investitori meno sensibili al rischio. controlla nei nostri portafogli. Le obbligazioni in real, invece, non sono da acquistare.