L’economia cinese sta attraversando una fase di rallentamento più marcata del previsto all’inizio del quarto trimestre 2025, con segnali di debolezza diffusi in diversi settori. Gli investimenti hanno registrato un calo record dell’1,7% nei primi dieci mesi dell’anno (attese a -0,9% e -0,5% a settembre) e, secondo alcune stime che circolano, nel singolo mese di ottobre la contrazione potrebbe aver raggiunto il 12%, segnando il quinto mese consecutivo di diminuzione. Anche la produzione industriale mostra segni di affaticamento, con una crescita del 4,9% su base annua, il livello più basso dall’inizio dell’anno e inferiore alle attese (+5,5%) e in netto rallentamento rispetto a settembre (+6,5%).
Sul fronte dei consumi, le vendite al dettaglio sono aumentate solo del 2,9%, confermando un rallentamento che prosegue da cinque mesi, visto che a settembre il dato parlava di +3%. Almeno in questo, però, il dato è leggermente meglio delle attese (+2,8%). Il mercato del lavoro rimane relativamente stabile, con una disoccupazione urbana al 5,1% (era 5,2% a settembre), ma i settori delle infrastrutture e dell’immobiliare risultano particolarmente colpiti, mentre la spesa manifatturiera continua a perdere slancio. Nonostante l’immissione di 500 miliardi di yuan in finanziamenti agevolati, la crescita del credito è rimasta debole, segnalando difficoltà nel trasmettere gli stimoli all’economia reale.
Il governo ha approvato un pacchetto di investimenti da 1.000 miliardi di yuan (circa 120 miliardi di euro), ma gli effetti finora sono limitati e Pechino non sembra intenzionata a introdurre ulteriori misure nel breve termine.