Nel terzo trimestre, l’economia giapponese ha registrato una contrazione dell’1,8% su base annualizzata, segnando il primo calo dopo sei trimestri consecutivi di crescita. Sebbene il dato sia migliore rispetto alle stime (-2,5%), evidenzia una fase di rallentamento significativa (la crescita del secondo trimestre era stata +2,3%). Le cause principali risiedono nel forte calo degli investimenti residenziali, che hanno perso il 9,4%, nella flessione delle esportazioni e in consumi privati sostanzialmente stagnanti, cresciuti appena dello 0,1%. A complicare il quadro, l’inflazione rimane sopra il 2% da oltre tre anni, mentre i salari reali non mostrano segnali di ripresa.
Anche se si leggono i dati su base trimestrale, il quadro è simile: -0,4% rispetto al trimestre precedente, quando le attese erano per -0,6% e nel secondo trimestre il risultato era stato + 0,6%.
Questa situazione rafforza la posizione della premier Sanae Takaichi, che punta a introdurre un pacchetto di stimoli fiscali ambizioso, atteso entro la settimana. Sul fronte monetario, la Bank of Japan sembra intenzionata a proseguire verso un rialzo dei tassi, verosimilmente tra dicembre e gennaio, nonostante la contrazione economica.
Per quanto riguarda gli investimenti, non puntare né sulle azioni, né sulle obbligazioni giapponesi.