Nel terzo trimestre del 2025, l’economia indonesiana ha continuato a espandersi, registrando una crescita del Pil del 5,04% su base annua. Pur rappresentando un leggero rallentamento rispetto al trimestre precedente (il secondo trimestre aveva registrato un +5,12%), il dato conferma la solidità del percorso di sviluppo del Paese ed è superiore alle attese (+5%). Tuttavia, iniziano a emergere segnali di debolezza, in particolare nei consumi interni, aumentati solo del 4,89%, il ritmo più contenuto dal 2023. Tale rallentamento riflette un contesto sociale teso, segnato da proteste. Anche gli investimenti privati hanno mostrato un indebolimento, crescendo del 5,04% contro il 6,99% del trimestre precedente, a causa delle tensioni geopolitiche e dell’incertezza economica globale che hanno frenato la fiducia degli investitori. In controtendenza, le esportazioni hanno mantenuto una dinamica positiva, con un incremento vicino al 10%, sostenuto soprattutto dai servizi e dai prodotti elettronici, nonostante l’inasprimento dei dazi imposti dagli Stati Uniti.
A livello settoriale, a trainare la crescita sono stati i settori della manifattura, dell’agricoltura e del commercio, affiancati da un’espansione significativa nei servizi aziendali, nel turismo e nell’istruzione, segno di un’economia in progressiva diversificazione. Sul fronte delle politiche economiche, il nuovo Ministro delle Finanze ha annunciato misure espansive per sostenere la ripresa nel quarto trimestre, con l’obiettivo di raggiungere un incremento del Pil del 5,5%. Tra le principali iniziative figurano programmi di sostegno al reddito e un’iniezione di 12 miliardi di dollari nelle banche statali, volta a stimolare il credito e rilanciare la domanda interna.
Nel frattempo, l’inflazione in Indonesia ha mostrato un moderato aumento. Nel mese di ottobre 2025, l’indice dei prezzi al consumo è salito al 2,86% su base annua, rispetto al 2,65% di settembre. L’inflazione mensile si è attestata allo 0,28%, con un’inflazione cumulata da inizio anno pari al 2,10%. A determinare l’aumento è stato soprattutto il rincaro dei gioielli in oro, che ha contribuito per lo 0,21% all’inflazione complessiva, seguito da alimenti come peperoncino rosso, uova e carne di pollo. L’inflazione di fondo è aumentata del 2,36%, in leggero rialzo dal 2,19% del mese precedente. Nel complesso, i dati delineano una dinamica inflazionistica ancora sotto controllo, ma in graduale crescita, che pone sfide importanti alla politica monetaria e al mantenimento del potere d’acquisto dei consumatori. La Banca centrale, pur mantenendo invariato il tasso d’interesse a ottobre, ha lasciato intendere la possibilità di ulteriori tagli in futuro, qualora la stabilità della rupia lo consentisse.
Gli investitori esteri stanno vendendo titoli di Stato indonesiani per timori legati alla disciplina fiscale e all’autonomia della Banca centrale, con deflussi superiori a 4 miliardi di dollari in due mesi. Il nuovo ministro delle finanze rassicura sul rispetto del tetto del 3% del deficit. Intanto, gli investitori locali aumentano l’esposizione grazie alla liquidità governativa. Il mercato azionario registra invece afflussi. Per questo, al momento la Borsa indonesiana è in portafoglio, ma non lo sono le obbligazioni in rupie indonesiane.