Moody's promuove l'Italia
Promozione rating Italia
Promozione rating Italia
Moody’s non alzava il rating dell’Italia dal 2002 – da allora ci sono stati solo tagli o conferme, ma mai miglioramenti. Questa lunga serie negativa è stata interrotta venerdì 21 novembre, con il miglioramento del rating da Baa3 a Baa2. L’Italia abbandona, in questo modo, l’ultimo gradino dell’investment grade. Per S&P e Fitch, avendo come giudizio BBB+, il rating è un gradino sopra quello di Moody’s. L’outlook è stabile, per cui per Moody’s in futuro non sono in previsione né miglioramenti né peggioramenti nel giudizio.
MOTIVI ALLA BASE DELLA PROMOZIONE
L'innalzamento del rating riflette una coerente storia di stabilità politica e delle politiche che rafforza l'efficacia delle riforme economiche e fiscali e degli investimenti attuati nell'ambito del PNRR. L'Italia sta infatti compiendo buoni progressi nel rispetto delle tappe e degli obiettivi del PNRR e secondo Moody’s l'Italia sarà in grado di utilizzare interamente i fondi allocati, stimolando la crescita economica. Il robusto settore bancario, i solidi bilanci del settore privato e la sana posizione esterna sono ulteriori fattori di supporto alla stabilità economica. Questi motori economici positivi mitigano, ma è improbabile che compensino pienamente, il freno alla crescita potenziale dell'Italia dovuto all'invecchiamento della popolazione.
Per quanto riguarda le prospettive fiscali, Moody’s prevede surplus primari (entrate-uscite) in aumento, che sosterranno una graduale diminuzione del rapporto debito pubblico/PIL a partire dal 2027. Il rapporto debito/Pil, scenderà e arriverà a poco più del 130% del PIL entro il 2034, dalla nostra stima del 136,5% per il 2025. Detto questo, il debito pubblico rimarrà elevato e la sostenibilità del debito si indebolirà gradualmente man mano che i tassi di interesse più alti degli ultimi anni si tradurranno in maggiori costi di rifinanziamento per una porzione più ampia dello stock di debito.
MOTIVAZIONE PER L'OUTLOOK STABILE
L'outlook stabile bilancia i punti di forza e le sfide creditizie dell'Italia. Al rialzo, le riforme per migliorare l'efficienza del settore pubblico e il più ampio contesto imprenditoriale potrebbero portare a un miglioramento più sostanziale delle prospettive di crescita dell'Italia, con ripercussioni positive per le finanze pubbliche.
Al ribasso, la diminuzione dell'elevato onere del debito italiano si basa su una robusta crescita del PIL e su surplus primari in aumento. Ciò significa che una crescita più lenta o un consolidamento fiscale meno pronunciato di quanto attualmente ci aspettiamo farebbe deragliare le nostre proiezioni di una diminuzione dell'onere del debito. Inoltre, le traiettorie del debito e della sua sostenibilità rimangono sensibili a periodi di tassi di interesse più elevati.