La Reserve Bank of Australia (RBA) ha deciso di mantenere invariato il tasso di interesse di riferimento al 3,6%, in linea con le aspettative del mercato. Questa scelta riflette la volontà dell’Istituto centrale di adottare un approccio prudente e neutrale, in un contesto economico ancora caratterizzato da pressioni inflazionistiche persistenti e da una relativa stabilità del mercato del lavoro.
Il governatore Michele Bullock ha sottolineato come la RBA si trovi attualmente in una posizione vicina alla neutralità monetaria, lasciando aperta la possibilità di intervenire in entrambe le direzioni, a seconda dell’evoluzione dei dati economici. Le sue dichiarazioni hanno avuto un impatto immediato sui mercati, con un rialzo dei rendimenti obbligazionari, segnale che gli investitori percepiscono una certa cautela da parte della RBA.
Le previsioni macroeconomiche indicano che l’inflazione di fondo rimarrà al di sopra dell’obiettivo del 2-3% almeno fino alla metà del 2026, mentre il mercato del lavoro dovrebbe mantenere una stabilità generale. In questo scenario, un possibile taglio dei tassi potrebbe arrivare nel secondo trimestre del 2026, a condizione che le pressioni inflazionistiche si attenuino.
Il contesto interno mostra segnali contrastanti: da un lato si registra una crescita del credito e un aumento dei prezzi delle abitazioni, dall’altro il settore manifatturiero è in contrazione e la disoccupazione è salita al 4,5%. Sebbene si parli di rischi di stagflazione, il governatore della RBA ha minimizzato la probabilità che si concretizzino nel breve termine.
Per quanto riguarda gli investimenti, per la Borsa australiana controlla i nostri portafogli, mentre le obbligazioni in dollari australiani non sono da acquistare.