Negli ultimi mesi, l’inflazione nel Regno Unito ha mostrato segnali di rallentamento, scendendo dal 3,8% di settembre al 3,6% in ottobre. Si tratta del livello più basso da giugno, un risultato attribuibile principalmente alla minore crescita dei prezzi dell’energia e a una lieve riduzione dell’inflazione nei servizi, che si attesta al 4,5%. Tuttavia, il settore alimentare continua a rappresentare una pressione significativa, con un incremento dei prezzi pari al 4,9%, trainato da prodotti come pane, carne, pesce e verdure. Inoltre, le attese erano per un 3,5% annuo, dunque leggermente inferiore al dato reale.
Questo calo alimenta le aspettative di un possibile taglio dei tassi da parte della Bank of England già a dicembre, dopo la decisione di non intervenire a inizio mese. La dinamica si inserisce in un contesto politico delicato: il governo si prepara a presentare il bilancio autunnale, con la cancelliera che promette misure per ridurre il costo della vita, pur non escludendo aumenti fiscali. Alcuni analisti ritengono che l’eliminazione di IVA e oneri verdi dalle bollette potrebbe contribuire a ridurre l’inflazione di circa mezzo punto percentuale.
Nonostante il rallentamento, il quadro rimane complesso. Prezzi regolamentati, tasse e costi energetici continuano a mantenere l’inflazione ben al di sopra del target del 2% fissato dalla Bank of England. Tuttavia, il rallentamento del mercato del lavoro e la crescita economica debole spingono le aspettative verso un allentamento della politica monetaria nei prossimi mesi.
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