In Corea del Sud, la Banca centrale ha alzato i tassi interesse per la seconda volta in tre mesi, portandoli all'1%.
Nonostante l'inflazione contenuta al 3,2%, le autorità monetarie sudcoreane preferiscono agire oggi per evitare una salita dei prezzi incontrollabile che le costringerebbe a prendere misure drastiche domani. L'aumento del costo del denaro mira anche a frenare il debito delle famiglie ed evitare la formazione di bolle speculative.
Questa politica monetaria è comunque adatta alla fase economica che sta attraversando il Paese. L'economia sudcoreana sta infatti attualmente sfruttando nel miglior modo possibile la crescita della domanda globale. Grazie alle esportazioni, l’economia rimarrà dinamica nei prossimi mesi nonostante il rallentamento della domanda interna a seguito dell'aumento dei tassi di interesse. Inoltre, limitare l’aumento dell’inflazione sul nascere aiuta a preservare il potere d'acquisto delle famiglie e i consumi futuri. Nel medio termine, la domanda interna rimarrà quindi sufficientemente dinamica da compensare un possibile rallentamento della domanda globale.
Dall'inizio dell'epidemia, le autorità sudcoreane sono riuscite a smussare gli alti e bassi dell’economia. Infatti, dopo aver sperimentato solo una piccola recessione nel 2020, il Pil non ha neppure registrato una crescita spettacolare quest'anno, ma continuerà la sua espansione regolare nel 2022.
Questa buona prospettiva economica sostiene la Borsa di Seoul e le azioni sudcoreane sono interessanti come posta di un portafoglio equilibrato o dinamico. I bond in won coreani, invece, non sono da acquistare.