Nonostante le misure adottate dalle autorità cinesi per combattere la pandemia e le preoccupazioni immobiliari, che pesano sul settore stesso, nonché sul settore delle costruzioni e sull'economia in generale, l'attività cinese rimane in buona forma.
Secondo il PMI pubblicato dal Chinese Bureau of Statistics (NBS), il settore manifatturiero ha visto la sua attività sperimentare una leggera accelerazione, attestandosi a 50,3 punti. Ancora più dinamico il settore non manifatturiero si attesta ora a 52,7 punti.
Seppur modeste, queste cifre mostrano che la seconda economia più grande del mondo chiude il 2021 in rallentamento, con un dinamismo di molto inferiore a quello a cui ci ha abituato. Finora, le autorità di Pechino si sono limitate a stabilizzare il sistema finanziario di fronte ai gravi problemi di alcuni dei principali attori del settore immobiliare del Paese. a Cina ha però bisogno di crescere più velocemente di quanto non faccia ora. Non sarebbe quindi sorprendente vedere le autorità di Pechino adottare nuove misure a sostegno dell'economia nel 2022, in particolare nell'ottica di rilanciare i settori del futuro che hanno risentito molto dei vincoli introdotti nel 2021.
Tali misure sono tanto più plausibili in quanto le autorità dispongono di ampi margini di manovra per farlo. Riteniamo pertanto che la Cina non abbia ancora detto tutto quel che aveva da dire: la sue azioni rimangono dunque nel portafoglio dinamico ed equilibrato, i bond in yuan in quello difensivo.