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Inflazione area euro: arriva al 5%

Data di pubblicazione  07 gennaio 2022
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 Sopra le attese il dato sul carovita europeo

Secondo la stima preliminare, l'inflazione nell'area dell'euro ha raggiunto un nuovo picco a dicembre. +5% (le attese erano per un +4,9%). Il dato è stato trainato ancora una volta dal forte aumento dei prezzi dell'energia (+26%).  Dopo mesi di forte crescita durante la seconda metà del 2021 (l’inflazione è passata dal 3% al 4,9% in soli tre mesi), l'inflazione sta ora aumentando meno rapidamente e sta sempre più avvicinandosi al suo massimo. Per crederlo, ci sono tre motivi.

1) Anche se lo scenario peggiore sembra essere escluso, la variante Omicron pesa ancora sulla ripresa economica, rallentando un po’ la domanda.

2) I problemi della produzione e delle catene di approvvigionamento che gravano sulle nostre economie si stanno lentamente ma inesorabilmente risolvendo.

3) Già a gennaio, l'inflazione tedesca subirà con ogni probabilità un forte calo, poiché il forte aumento dei prezzi in Germania negli ultimi mesi è stato in parte dovuto alle variazioni dell'aliquota IVA nel 2020, al fine di far fronte alla pandemia.  

Riteniamo pertanto che la Banca centrale europea attenderà fino ai primi mesi del 2022 prima di assumere un impegno preciso per qualsiasi possibile inasprimento della sua politica monetaria. A questo proposito, va notato che il suo nuovo obiettivo è l'inflazione del 2% nel medio termine e che preferisce in ogni caso concentrarsi sull'inflazione core, quella calcolata escludendo energia, alimenti freschi, tabacco e alcol), che è molto meno volatile del dato principale.  Sapendo che l'inflazione è rimasta per anni al di sotto dei suoi obiettivi e che l'inflazione core è “solo” del 2,6% nel mese di dicembre, è ragionevole pensare che la BCE non si farà prendere dal panico per cambiare la sua politica monetaria.