La Banca nazionale ha deciso, nella riunione odierna, di mantenere la sua politica monetaria espansiva, confermando i tassi a -0,75% e dichiarandosi disposta ad intervenire sul mercato dei cambi per contrastare le pressioni al rialzo sul franco svizzero, che secondo la Banca rimane su quotazioni elevate. L'invasione russa dell'Ucraina ha infatti portato a un forte aumento dell'incertezza in tutto il mondo e con questa politica monetaria la Banca nazionale svizzera pensa di poter garantire la stabilità dei prezzi e di sostenere l'economia svizzera.
Ovviamente l’incertezza su come evolverà la situazione ucraina è elevata e dunque anche la Banca svizzera non è in grado di definire con precisione quale sarà l’effetto sull’economia svizzera, ma di una cosa è certa: un effetto sulla crescita del 2022 ci sarà, tanto che ha abbassato le stime di crescita per quest’anno al 2,5%.
Per quanto riguarda l'inflazione, è nuovamente aumentata negli ultimi mesi e si è attestata al 2,2% a febbraio. Ciò è stato dovuto principalmente al significativo aumento dei prezzi dei prodotti petroliferi e dei beni colpiti da strozzature nell'offerta e questa situazione è destinata a persistere nei prossimi mesi a causa della guerra in Ucraina. La Banca nazionale svizzera è quindi intervenuta nelle sue stime di inflazione, che, come puoi vedere nel grafico, sono superiori a quella di dicembre, in particolare per il 2022. La revisione al rialzo è meno pronunciata, invece, nel lungo termine.
OSA FARE CON GLI INVESTIMENTI IN SVIZZERA?
Date le intenzioni della Banca centrale di intervenire se necessario sul mercatodei cambi per bloccare l'apprezzamento del franco, i bond in questa valuta nonsono da acquistare. La Borsa svizzera, invece, può rientrare in un portafoglio diversificato.