Con rare eccezioni, come quella rappresentata dalla Banca del Giappone che ha lasciato i tassi fermi a -0,1%, tutte le Banche centrali stanno inasprendo la loro politica monetaria.
In Ungheria, il tasso ufficiale è stato aumentato dell'1%. Questo decimo aumento in meno di un anno ha spinto la il costo del denaro al suo livello più alto da maggio 2013, al 4,4%. Come altri paesi dell'Europa orientale, l'Ungheria è stata duramente colpita dalle conseguenze inflazionistiche della guerra in Ucraina e la valuta nazionale, il fiorino, è stata colpita nel mercato dei cambi.
Anche le Banche centrali dei mercati emergenti stanno inasprendo le loro politiche per contenere lo slittamento dei prezzi e sostenere il valore delle loro valute. In Sudafrica, il tasso è stato aumentato per la terza volta da novembre ed è ora fissato al 4,25%. In Messico, un settimo aumento consecutivo ha portato il costo del denaro al 6,50%.
Infine, la Banca centrale di Norvegia ha aumentato anch’essa i tassi, come già ampiamente annunciato, portandoli allo 0,75%. E non è finita: per giugno ha già annunciato un altro rialzo.