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Europa: il sentimento di mercato è sempre più basso

La fiducia nella zona euro è sempre più bassa

La fiducia nella zona euro è sempre più bassa

Data di pubblicazione 30 marzo 2022
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La fiducia nella zona euro è sempre più bassa

La fiducia nella zona euro è sempre più bassa

Cala il giudizio sull'attuale situazione economica nella zona euro

A marzo, l’indicatore del clima economico della zona euro è sceso di 5,4 punti a 108,5, facendo peggio delle attese che aspettavano un calo a 109 punti. Il calo è stato principalmente imputabile al crollo della fiducia dei consumatori, ma è stato accompagnato da marcate perdite anche nel commercio al dettaglio e nella fiducia dell'industria; al contrario, la fiducia nei servizi è leggermente migliorata ed è rimasta sostanzialmente invariata nell'edilizia.

A livello geografico, tra le maggiori economie l’indice è diminuito bruscamente in Francia (-7,1), Spagna (-6,5), Germania (-4,3) e, in misura minore, Italia (-2,6), mentre è leggermente aumentato nei Paesi Bassi (+0,5).

A livello di settori produttivi, la fiducia nell'industria è scesa (-3,4) al minimo degli ultimi 12 mesi, a causa del più forte calo delle aspettative di produzione dei manager dai tanti della pandemia del 2020. La fiducia nei servizi (+1,3) è invece migliorata per il secondo mese consecutivo, trainata dalla valutazione marcatamente più positiva della domanda passata da parte dei manager e da opinioni leggermente migliori sulla situazione degli affari passati e sulla domanda attesa.

Il crollo della fiducia dei consumatori (-9,4) riflette principalmente il brusco calo delle aspettative delle famiglie sulla situazione economica generale del loro paese, ma anche nelle loro valutazioni della propria situazione finanziaria, che è scesa al minimo storico. Le intenzioni dei consumatori di effettuare acquisti importanti e la loro valutazione della loro situazione finanziaria passata sono scese ai minimi di 13 e 11 mesi. E queste sono delel indicazioni molto importanti e potenzialmente negative per l’economia. Se un consumatore è meno ottimista sulla sua posizione finanziaria tenderà a spendere meno ed infatti le intenzioni di effettuare spese importanti sono scese. Significa che i consumi sono destinati a contrarsi con un rallentamento del Pil.