Negli Stati Uniti l'inflazione è salita al 7,9% a febbraio dal 7,5% di gennaio e dall'1,7% di dodici mesi fa, facendo registrare così il dato più alto dal gennaio 1982. I prezzi dell'energia (+25,6%) rimangono il fattore trainante dell’impennata inflazionistica a stelle e strisce, ma anche i prezzi dei prodotti alimentari (+7,9%) sono aumentati bruscamente. Tuttavia, anche escludendo le componenti più volatili come energia e cibo, l'inflazione è al suo massimo in 40 anni, al 6,4%. Questo è dovuto al fatto che l'impennata dei costi di produzione si riflette inevitabilmente su tutti i beni di consumo. Inoltre, alcune carenze dal lato dell’offerta e sugli approvvigionamenti continuano ad alimentare le pressioni inflazionistiche. In settore particolarmente colpito dalla carenza di materiali come quello automobilistico, per esempio, il prezzo dei veicoli nuovi è salito del 12,4% negli ultimi dodici mesi e il prezzo dei veicoli usati, che hanno il vantaggio di essere immediatamente disponibili, è esploso del 41,2%!
Questa elevata inflazione sta però cominciando a pesare sulle famiglie americane. Secondo un recente sondaggio, il 38% dei consumatori sta cercando di ridurre le spese non essenziali e il 42% afferma di ridurre i propri risparmi o prestiti per mantenere il proprio livello di consumo. Questo è il motivo per cui la Federal Reserve la prossima settimana alzerà i tassi d’interesse per contenere le pressioni inflazionistiche il più rapidamente possibile. È meglio avere un po' meno crescita nel breve termine che una deriva inflazionistica incontrollabile che ipotecherebbe l'attività economica a medio termine. Aumentando gradualmente i tassi ufficiali, la Banca centrale degli Stati Uniti non interromperà la ripresa economica, preservando al contempo il potenziale economico del paese. Per cui, nella la riunione della prossima settimana la Fed alzerà i tassi, ma lo farà solo di uno 0,25%. Sarà però solo il primo rialzo di una lunga serie. Per i mercati, infatti, già nella successiva riunione successiva di maggio la Fed alzerà sicuramente i tassi una seconda volta. Di quanto? Con un 56% di possibilità il rialzo sarà di uno 0,25%, ma esiste anche un 42% di possibilità che il rialzo sarà dello 0,5%. E così via per ogni riunione di quest’anno.
Per quanto riguarda i tuoi investimenti, le azioni statunitensi sono essenziali in un portafoglio diversificato, così come le obbligazioni in dollari sono anche interessanti per ridurre il rischio complessivo.