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La Banca centrale australiana alza i tassi

La Banca centrale australiana alza i tassi dello 0,25%

La Banca centrale australiana alza i tassi dello 0,25%

Data di pubblicazione 03 maggio 2022
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La Banca centrale australiana alza i tassi dello 0,25%

La Banca centrale australiana alza i tassi dello 0,25%

Anche l'Australia si allinea alla tendenza ad alzare il costo del denaro

Per la prima volta dal novembre 2010, la banca centrale australiana ha aumentato i tassi di interesse dallo 0,1% allo 0,35%, annunciando che seguiranno ulteriori aumenti. L'inflazione troppo alta è all'origine di questa scelta: il 5,1% nel primo trimestre è infatti il dato più alto dai primi anni 2000 e l'introduzione dell'IVA in Australia.

Questa decisione arriva però in un momento delicato per il paese. In primo luogo perché è nel bel mezzo di una campagna elettorale per le elezioni generali del 21 maggio.
In secondo luogo perché l'aumento dei tassi, e quindi del costo dei finanziamenti, in un paese in cui il settore immobiliare e l'edilizia sono stati uno dei pilastri della crescita per molti anni non è probabile che rassicuri le famiglie.
Infine, non è però certo che un aumento dei tassi sarà sufficiente a risolvere il problema dell'inflazione. Dopo un lungo periodo di restrizioni pandemiche, il paese ha iniziato ad aprire la sua economia verso la fine del 2021 e, naturalmente, ne è seguita un'ondata di consumo, minando la produzione e le catene di approvvigionamento. Si tratta di un fenomeno simile a quello già osservato in molti altri paesi industrializzati. La Cina è poi di gran lunga il più grande partner commerciale dell'Australia, assorbendo da solo 1/3 delle esportazioni del paese. Il rallentamento dell'economia cinese a seguito delle battute d'arresto del settore immobiliare e l'imposizione di nuovi lockdown nelle principali città a causa della pandemia potrebbe quindi impattare sulla domanda di prodotti australiani ma anche sulle catene di produzione australiane, che sono altamente integrate con la Cina. Ciò è destinato a pesare sul settore delle esportazioni e sull'inflazione australiana.

L'Australia ha quindi il suo bel d fare, tuttavia, con la domanda interna in buona forma, un tasso di disoccupazione al minimo (solo al 4% nel 1 ° trimestre) e alti prezzi delle materie prime, che costituiscono una delle principali attività del paese, continuerà a fare bene. Per questo, la Borsa di Sydney continua a essere presente nel nostro portafoglio dinamico. I bond in dollari australiani non sono, invece, da acquistare.