L’inflazione Usa è salita dell'8,6% su base annua, mentre le attese si aspettavano un dato stabile all’8,3% E come spesso accade, i prezzi dell'energia e quelli ad essi associati (combustibili, riscaldamento, trasporti), ma anche il cibo, sono tra i principali artefici di questo aumento.
Naturalmente, questo rimbalzo dell'inflazione è stato accolto negativamente dai mercati azionari, che temono un rialzo più veloce e più intenso dei tassi d’interesse. Per quanto riguarda le obbligazioni, stiamo assistendo a un graduale appiattimento della curva dei rendimenti, con i tassi a breve che salgono per adeguarsi all'evoluzione attesa dei tassi chiave, mentre i tassi a lunga stanno approfittando della loro funzione di rifugio sicuro. Se l'economia americana non è la più vivace in circolazione, è una scommessa sicura che gli Stati Uniti alla fine vinceranno, specialmente a medio e lungo termine. Di conseguenza, continuiamo a investire in attività finanziarie statunitensi sia nei mercati azionari che obbligazionari.