Oggi la Banca centrale europea ha indetto una riunione di emergenza.
È l'impennata dei rendimenti dei BTp il motivo di questa riunione straordinaria. Il rendimento del BTp a 10 anni ha infatti superato il 4% lordo annuo, il livello più alto dal 2014 a questa parte
L'impegno economico richiesto dagli investitori ai Paesi europei più indebitati, come Grecia, Portogallo, Portogallo, Spagna, Francia e Belgio per finanziare il proprio debito pubblico è cresciuto anche in seguito all'annuncio della fine degli acquisti di debito pubblico da parte della Bce: per evitare una nuova crisi del debito nell'Eurozona si è deciso di intervenire.
D'ora in poi la Bce applicherà una certa flessibilità nel reinvestimento dei titoli che detiene e che giungeranno a scadenza.
In concreto, quando la Germania, ad esempio, ripagherà i soldi di un'obbligazione scaduta, la Bce potrà ora acquistare con questi soldi il debito di qualsiasi Paese, mentre prima aveva nuovamente investito nel debito tedesco. Ciò consentirà di intervenire sui mercati finanziari in maniera mirata senza aumentare l'ammontare complessivo delle attività finanziarie detenute dalla BCE.
Inoltre, dovrebbe finalmente vedere la luce un nuovo strumento volto a regolare un'eccessiva divergenza dei tassi di interesse nell'area dell'euro.
Queste decisioni hanno in qualche modo tranquillizzato gli investitori. I rendimenti dei BTp sono scesi, e anche anche l'euro e le borse europee si sono riprese. Tuttavia, non dobbiamo rallegrarci troppo in fretta. I prossimi trimestri saranno duri. Le economie dell'Eurozona sono emerse indebolite in seguito alla crisi innescata dalla pandemia e la guerra in Ucraina ha ridotto il potenziale di crescita a lungo termine.
Ricorda che le azioni dell'Eurozona non fanno parte dei nostri portafogli.