La Bank of Japan ha deciso di lasciare inalterata la sua politica monetaria ultra-espansiva, in controtendenza con quelle che sono le mosse delle altre Banche centrali. Le motivazioni sono da ricercarsi sia nell’inflazione, sia nella crescita economica del Sol Levante. L’inflazione è oggi sì superiore all’obiettivo del 2%, ma solo per il rialzo dei prezzi dell’energia. Non contando l’energia ed escludendo i prezzi degli alimentari freschi – molto volatili – come puoi vedere dall’immagine qui sotto i prezzi sono ancora ben distanti dal 2% obiettivo.
INFLAZIONE GIAPPONESE
La linea in grassetto rappresenta l'inflazione giapponese, quella sottile l'inflazione al netto di energia e alimentari freschi
Una volta svanito l’effetto dei prezzi energetici, l’inflazione è dunque destinata a rimanere sempre sotto il livello del 2% - come testimoniano anche le previsioni della stessa BoJ – vedi tabella. Dalla tabella puoi vedere anche un altro aspetto: le previsioni sulla crescita del Pil per il 2022 sono state ridotte (lasciando pressoché invariate quelle per il prossimo anno). Principalmente perché sull’economia giapponese gravano diversi rischi, che hanno spinto dunque la BoJ a continuare a dar supporto all’economia.
STIME SUL GIAPPONE DELLA BOJ |
|||
2022 |
2023 |
2024 |
|
Pil |
2.40% |
2% |
1.30% |
Stima precedente |
2.90% |
1.90% |
1.10% |
Inflazione (al netto di energia e alimentari) |
1.30% |
1.40% |
1.50% |
Stima precedente |
0.90% |
1.20% |
1.50% |
Il primo rischio è rappresentato ancora una volta dal Covid-19. Quest’ultimo può infatti impattare sia sulla domanda interna sia quella esterna. In caso di nuove ondate in Giappone, con restrizioni alla popolazione, i consumi giapponesi potrebbero subire una battuta d’arresto. Allo stesso modo, se ciò dovesse accadere all’estero, calerebbero le esportazioni giapponesi. Uno dei due eventi, se non addirittura la loro combinazione, peserebbero inesorabilmente sul Pil giapponese.
Il secondo fattore sono gli sviluppi della situazione ucraina e gli sviluppi associati nei prezzi delle materie prime, compresi i cereali. Dato che il Giappone è un importatore di materie prime, un aumento di questi prezzi esercita una maggiore pressione al ribasso sull'economia attraverso un aumento dei costi di importazione, in quanto tale aumento non è accompagnato da un'espansione della domanda esterna o da un aumento delle esportazioni.
Un ultimo fattore sono le aspettative di crescita a medio-lungo termine delle imprese e delle famiglie. Si prevede che gli sforzi dell'era post-COVID-19, della digitalizzazione e della decarbonizzazione cambieranno la struttura economica del Giappone e gli stili di lavoro delle persone. Inoltre, l'aumento dei rischi geopolitici potrebbe cambiare la tendenza della globalizzazione, che ha sostenuto la crescita dell'economia globale fino ad oggi. A seconda di come le famiglie e le imprese reagiranno a questi cambiamenti, le loro aspettative di crescita a medio-lungo termine, il tasso di crescita potenziale potrebbero sia accelerare, ma anche rallentare.
In generale, puoi continuare ad investire in Giappone si sulle obbligazioni, sia sulle azioni. Le dosi da dedicare le trovi qui, così come i prodotti su cui puntare.