La decisione di alzare i tassi è arrivata dalla combinazione di un'inflazione notevolmente superiore al previsto e nettamente al di sopra dell'obiettivo del 2%, di un'attività nell'economia norvegese elevata di una disoccupazione in diminuzione più del previsto e che si attesta a un livello molto basso.
L'aumento dei prezzi è stato generalizzato negli ultimi mesi e potrebbe comportare che l'inflazione rimanga alta più a lungo del previsto. Ciò ha spinto ad un aumento dei tassi più rapidi rispetto alle previsioni di giugno della stessa Banca centrale. Secondo quest’ultima, un aumento più rapido dei tassi oggi ridurrà il rischio che l'inflazione si mantenga su livelli elevati e dunque la necessità di una politica monetaria più espansiva per un periodo di tempo più prolungato.
Naturalmente non sono mancate le preoccupazioni in seno alla Norges Bank sulla grande incertezza che circonda le prospettive future. Esiste il rischio che la scarsa capacità inutilizzata nell'economia norvegese e le persistenti pressioni sui prezzi globali portino a un'ulteriore accelerazione dell'inflazione. D'altro canto, il rialzo dei tassi di interesse e l'elevata inflazione potrebbero raffreddare il mercato immobiliare e frenare i consumi delle famiglie più rapidamente di quanto attualmente previsto. C'è anche il rischio di un rallentamento più marcato della crescita globale.
Tenendo conto di tutti questi fattori, la Banca centrale norvegese ha fatto sapere che a settembre dovrebbe alzare ancora i tassi d’interesse. I bond in corone norvegesi sono da acquistare.