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Inflazione: in Italia sale all'8,9%, nella zona euro al 10%...
4 mesi fa - venerdì 30 settembre 2022L’inflazione della zona euro arriva a settembre al 10% dal 9,1% di agosto e sopra le attese del 9,7%.
Il prezzo di un barile di petrolio è diminuito negli ultimi mesi, ma l'impatto di questo calo è limitato da un euro che continua a deprezzarsi rispetto al dollaro USA in cui il petrolio è denominato. E così l'aumento dei prezzi dell'energia è ripreso, raggiungendo il 40,8%, contro il 38,6% del mese precedente e la crescita degli alimentari ha raggiunto un nuovo massimo, a +12,7%. I prezzi stanno anche aumentando più velocemente sia nell'industria che nei servizi. L'inflazione è quindi in aumento e colpisce tutti i settori di attività, tanto che l’inflazione di fondo è al 4,8%, in accelerazione rispetto al +4,3% di agosto e al +4,7% atteso.
Un’inflazione a questi livelli, incoraggerà certamente la Banca centrale europea ad aumentare i tassi di interesse più volte, come ha suggerito Christine Lagarde. Ma cerchiamo di essere chiari: l'impatto di questi aumenti sulle cause profonde degli aumenti dei prezzi è limitato. Sì, tassi di interesse più elevati ridurranno il differenziale tra il rendimento offerto dai titoli sovrani dell'eurozona e quelli degli Stati Uniti. Contribuirà quindi a stabilizzare la nostra moneta, che è stata colpita negli ultimi tempi. Ma non fatevi ingannare: l'euro soffre anche del fatto che le prospettive per l'economia europea si stanno deteriorando di mese in mese. Il Vecchio continente non è sicuro che avrà abbastanza energia per coprire i suoi bisogni quest'inverno, non riacquisterà presto la sua competitività e il potere d'acquisto delle famiglie impiegherà molto tempo prima di tornare ai livelli prebellici in Ucraina, (supponendo che ci arriverà, il che è tutt'altro che certo). Tutto questo senza menzionare gli inevitabili attriti nei mercati obbligazionari in un momento in cui i tassi di interesse sono alle stelle e gli oneri del debito sono sempre più pesanti, difficili da sopportare per alcuni. Il rimbalzo dell'euro non sarà quindi scontato.
L'aumento dei tassi di interesse peserà sicuramente su tutti gli acquisti per i quali i consumatori hanno accesso al credito, come auto e immobili su tutti. Deprimendo la domanda, la Bce sarà in grado di abbassare i prezzi nel complesso, ma l'impatto di una tale mossa sull'economia sarà una grave recessione.
L’INFLAZIONE IN ITALIA
Secondo le stime preliminari, la corsa dei prezzi non si ferma neppure in Italia: +8,9% a settembre, dal +8,4% di agosto e più alto dell’8,7% atteso dal mercato. L’accelerazione dell’inflazione è soprattutto causata dai prezzi dei beni alimentari (la cui crescita passa da +10,1% di agosto a +11,5%) e a quelli dei servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +4,6% a +5,7%).
È invece necessario risalire a luglio 1983 per trovare una crescita dei prezzi del “carello della spesa”, su base annua, superiore a quella di settembre 2022 (+11,1%).