L‘inflazione in Giappone, come da attese, ha raggiunto il 3% a settembre, rimanendo stabile rispetto al dato di agosto. I prezzi nipponici superano dunque il 2% obiettivo della Banca centrale per il sesto mese consecutivo. Escludendo gli alimentari freschi dal calcolo, il dato fa segnare anch’esso +3%, in crescita dal 2,8% di agosto. Si tratta di un nuovo record dal 2014 e anche dal 1991 esclusi i periodi di aumento dell'Iva.
Anche la Banca centrale giapponese abbandonerà la sua politica ultra-accomodante. Non sembra proprio. L'inflazione al 3% è determinata per una buona parte dall'energia: escludendo questa voce, infatti, il mese scorso i prezzi sono aumentati dell'1,8%, dunque ancora sotto l’obiettivo del 2%. Inoltre, secondo le stime della Banca centrale, il prossimo anno le pressioni inflazionistiche dovute all’energia andranno scemando e quindi alle stime sul carovita del 2023 sono più basse.
Quanto agli investimenti in Giappone, ti confermiamo quanto detto qui.