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Quel bisogno di avere conferme

Bias di conferma

Bias di conferma

Data di pubblicazione 20 giugno 2023
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Bias di conferma

Bias di conferma

Spesso quando abbiamo un'idea, una convinzione in testa, andiamo a cercare e consideriamo solo le informazioni a conferma della nostra ipotesi di partenza, scartando quelle che invece dicono l'opposto. Questo atteggiamento si chiama bias di conferma e può portare a scelte sbagliate di investimento.

Quando si parla di bias, cioè quei pregiudizi, quelle posizioni detenute a priori più o meno inconsciamente, c’è sicuramente da citare quello della “conferma”. Il bias di conferma si manifesta in questo modo: si preferiscono le informazioni che confermano le proprie convinzioni e si scartano quelle in contrasto con la nostra idea o che potrebbero confutarla. Addirittura, porta anche ad accettare informazioni sbagliate solo perché sono in linea con le nostre convinzioni. Come tutti i bias, anche quello di conferma interviene in tutte le nostre attività, quindi anche quando facciamo investimenti: si cercano le informazioni che confermano le nostre convinzioni finanziarie o la nostra scelta di investimento, mentre si scartano oppure si considerano sbagliate quelle che mostrano o suggeriscono il contrario. Dunque, questo tipo di bias porta a distorcere l’informazione, sia nella raccolta, sia nell’interpretazione, con il risultato di fare scelte di investimento non solo non ottimali, ma anche sbagliate.

Quante volte è capitato di voler investire su un determinato mercato, prodotto – magari perché influenzati dai bias sociali - ed essere venuti qui sul nostro sito e aver cercato le informazioni, le analisi, i consigli che confermassero questa volontà? E non è mai capitato, non trovando le conferme alla tua idea d’investimento, di scriverci dicendo che non hai trovato consigliato quel mercato, prodotto, azione, bond che invece tu ritieni interessante? Questi sono due esempi di atteggiamenti che sono influenzati dai bias della conferma. Oppure, quante volte si pensa che tanto se acquisti un bond e lo tieni fino a scadenza, non puoi incorrere in nessuna perdita, senza contare il rischio tassi, il rischio liquidabilità? Ti dici: “Tanto se la porto a scadenza e non fallisce l’emittente non perdo nulla” e poi trovando indicazioni differenti, le hai ritenute sbagliate o hai considerato le eventualità che potrebbero portarti a perdere come irrealizzabili o molto poco probabili? Oppure preferisci non investire in azioni perché le consideri rischiose e citi sempre i casi dei crolli dei mercati, e ti soffermi solo su quelli come esempi, quando invece i casi in cui i mercati sono saliti sono maggiori e più frequenti?

Le convinzioni sono difficili da superare. Vero. Però non è impossibile. Si devono utilizzare alcuni accorgimenti e si deve essere disposti a mettersi un po’ in dubbio.

Primo. Considera il maggior numero di possibili alternative. Formula più ipotesi di investimento. Non esiste solo lo strumento o il mercato che hai in testa tu. Ne esistono molti e magari ci sono strategie diverse che possono rendere di più. Formulare più ipotesi aumenta anche la probabilità di trovare quella più giusta.

Secondo. Leggi e considera prospettive e posizionamenti sui mercati e sui prodotti diversi dai tuoi. Se non sei convinto o vuoi approfondire, chiedi – scrivendoci per esempio per poter avere riferimenti ulteriori per capire perché se volevi comprare “A”, sul sito trovi “A” a vendere e “B” ad acquistare.

Terzo. Nel raccogliere esperienze ed esempi storici, non fermarti a quelli che vanno ad avallare le tue ipotesi. Come visto nell’esempio delle Borse: non considerare solo i casi di ribassi dei mercati. Verifica quanti sono stati e segnateli, ma dopo fai lo stesso con i rialzi. E viceversa. Se vuoi per forza investire su un prodotto, mercato… guarda le volte in cui è andato male, non solo quelle in cui è andato bene.