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Quando si è troppo legati a certe idee...

Bias ancoraggio

Bias ancoraggio

Data di pubblicazione 26 luglio 2023
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Bias ancoraggio

Bias ancoraggio

...si è vittime di un bias, che si chiama ancoraggio e può portarci a sbagliare con i nostri investimenti. Come riconoscerlo? Come gestirlo? Te lo diciamo noi!

Quando si parla di ancoraggio ci si riferisce alla tendenza ad affidarsi in modo eccessivo alla prima informazione che ci viene offerta quando ci troviamo a dover prendere una decisione. È anche questo un bias, cognitivo, molto frequente, anche se opera senza che ce ne accorgiamo. Purtroppo, però, le decisioni che questo bias può portarci a prendere hanno effetti reali nella nostra vita. È quindi importante cercare di eliminarlo nel nostro processo decisionale, durante la vita di tutti i giorni, per evitare di prendere decisioni sbagliate. Questo bias, semplificando il più possibile, agisce in questo modo: siamo spesso legati alla prima impressione o alla prima informazione raccolta su fatti, cose, persone – perché è quella che ha un maggior impatto nei nostri pensieri. A quel punto rimaniamo inconsciamente ancorati a quella conoscenza originaria e tendiamo a non prendere in considerazione informazioni, fatti… successivi che potrebbero confutare la nostra prima impressione. Questo succede nella vita di tutti i giorni e dunque anche in ambito finanziario. Gli esempi possono essere diversi.

Un primo esempio di ancoraggio in finanza è prendere le decisioni basate sulle performance passate di un investimento. Guardiamo il grafico, vediamo un andamento positivo che ci colpisce, riteniamo quell’investimento molto buono e questo ci condiziona. Come? Non ci porta a pensare ed a indagare il motivo di quell’andamento, circostanze di mercato precise, eventi speciali accaduti alla società…

A volte l’ancoraggio è quando attribuiamo un certo valore alla nostra azione: l’ho comprata a “X” euro, per cui se non vale almeno quell’”X” non la rivendiamo… Peccato che potrebbe essere che il contesto, la situazione della società, le dinamiche di mercato non sono più compatibili con quel valore “X”, che risulta illogico, non corretto. Tuttavia, essendo ancorati a quella valutazione, continuiamo a tenerla…

Altro possibile esempio: falsi miti o abitudini radicate nella cultura o nel contesto sociale o familiare in cui si è vissuti. Per esempio, l’attaccamento all’investimento immobiliare è molto radicato in molte famiglie e questo può influenzare fortemente le scelte di investimento. Essere cresciuti in un ambiente in cui si è sempre detto che l’investimento migliore è la casa, può portare a rifiutare di prendere in considerazione altri investimenti…

Quest’ultimo esempio serve anche per ricordarci che l’ancoraggio è più forte con i legami affettivi. Quando le informazioni su cui ci basiamo provengono, come visto, da situazioni familiari, amici… è ancora più difficile rendersi conto che questo bias ci sta influenzando e vagliare nuove informazioni.

Non bisogna però disperare: i rimedi ci sono. Prima cosa: pensiamo oltre gli schemi a cui siamo abituati. Iniziamo a ragionare in modo diverso rispetto a quanto sempre fatto e ad aprirci a nuove informazioni. Non partiamo prevenuti su informazioni che sono diverse da quelle con cui ci siamo sempre confrontati. Valutiamole: di fatto, dobbiamo dare un’opportunità anche a ciò che è lontano da noi e dai nostri ragionamenti.

Eliminiamo questioni affettive: un’informazione che arriva da un amico, un parente, dalla famiglia non è per forza migliore di quella che arriva da altre fonti a noi estranee… i nostri soldi non crescono con gli affetti, ma se prendiamo le giuste decisioni.

L’ancoraggio si rafforza anche con l’abitudine, con la pigrizia, con la procrastinazione. Cerchiamo invece di essere sempre curiosi, di dedicare sempre del tempo per vagliare nuove opportunità o aumentare le nostre conoscenze anche su argomenti su cui siamo preparati. Si impara e si scopre sempre qualcosa di nuovo che può aiutarci a vedere le cose in modo diverso.