La Fed si è presa una pausa, come ampiamente atteso dai mercati, lasciando i tassi tra il 5,25% e il 5,5%, ma i toni sono stati tutt’altro che accomodanti. I tassi rimarranno più alti per un periodo più lungo. È questo quanto ha detto il governatore. Guardando alle previsioni della Fed sui tassi, infatti, per fine anno ci si aspetta un altro rialzo – un’eventualità che rimaneva sul tavolo anche prima di questa riunione – tuttavia per il prossimo anno ora ci aspetta un livello del costo del denaro più alto di quello precedentemente stimato. Nella pratica, dopo un rialzo in una delle due prossime riunioni, poi la Fed taglierà i tassi nel 2024, ma meno del previsto, lasciando così il costo del denaro su un livello più alto, per più tempo – proprio come sintetizzato dal governatore Powell.
I membri della Fed si aspettano infatti che a fine 2024 i tassi siano al 5,1%, dunque un livello atteso tra il 5% e il 5,25%. Se la Fed alzerà i tassi ancora una volta, a fine 2023 il costo denaro sarà pari al 5,5%-5,75%. Dunque, a conti fatti, la Banca centrale Usa prevede due tagli nei tassi nel 2024. In precedenza, prevedeva un livello medio al 4,6% (4,5%-4,75%), per cui i tagli previsti nel 2024 erano 3 se non addirittura 4 – a seconda che in questo finale di 2023 ci sia un altro rialzo o meno.
Sempre parlando di attese, la Fed ha aggiornato le sue stime su Pil ed inflazione. Per quanto riguarda il carovita, prevede un 3,3% in questo 2023 (da 3,2%), un 2,5% nel 2024 (invariato) e un 2,2% nel 2025 (da 2,1%). Sul fronte del Pil, invece, per questo 2023 si aspetta un +2,1% rispetto al +1% precedente, per il 2024 si attende +1,5% rispetto a +1,1% ed è stato confermato il +1,8% del 2025. Insomma, lo scenario di un atterraggio morbido – il cosiddetto soft landing – dell’economia Usa è sempre più probabile. La forte stretta monetaria non manderà in recessione gli Usa. Ecco perché la Fed manterrà una politica monetaria più restrittiva del previsto.
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