Nel Regno Unito, l'inflazione è rimasta stabile a settembre, al 6,7% come nel mese precedente. L'aumento annuo dei prezzi è ancora più di tre volte superiore all'obiettivo ufficiale del 2%. E le pressioni inflazionistiche rimarranno elevate nei prossimi mesi, in particolare a causa della carenza di manodopera che sta facendo salire i salari. A settembre, la retribuzione media dei lavoratori è aumentata dell'8,1% rispetto allo scorso anno.
Come accaduto nel mese scorso, la Banca d'Inghilterra dovrebbe favorire lo status quo nella prossima riunione del 2 novembre. Il tasso d'interesse di riferimento, pari al 5,25%, penalizza già fortemente l'attività economica, in particolare frenando i consumi delle famiglie. Già in difficoltà a luglio (-1,1%), le vendite al dettaglio sono tornate a registrare un brusco calo a settembre (-0,9%), dopo un timido rimbalzo ad agosto (+0,4%).
Le prospettive economiche del Regno Unito non sono floride e la crescita del Pil dovrebbe essere appena positiva nei prossimi due anni. In questo contesto, la Borsa di Londra dovrebbe essere riservata solo agli investitori meno sensibili al rischio. Come piccola diversificazione e solo come parte di un portafoglio dinamico, acquista il 5% di azioni britanniche. Non puntare sui bond in sterline.