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Pensiamo sempre che le cose negative capiteranno agli altri

Bias normalità

Bias normalità

Data di pubblicazione 08 novembre 2023
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Bias normalità

Bias normalità

La nostra mente non è tarata per pensare che eventi negativi, catastrofi... possano capitare o ne minimizziamo le probabilità. E così quando investiamo.... 

Una delle distorsioni più comuni nel nostro atteggiamento e modo di pensare è il bias di normalità. Con questo termine ci si riferisce all’idea secondo cui le cose che diamo per scontate oggi non cambieranno, che nella vita non ci sono rischi, pericoli o fatalità. Non solo, se dovessero capitare, toccherebbero agli altri, non a noi. Quante volte, per esempio, è stato detto “Figuriamoci se capita una cosa del genere” oppure “Perché dovrebbe per forza capitare a me”…

Queste sono alcune frasi che tradiscono proprio questo bias di normalità. In generale, oltre alle frasi che abbiamo citato, questo bias si manifesta in due modi: il primo è ritenendo che le avversità non capiteranno mai a noi e il secondo è quello di minimizzare l'avversità in cui ci troviamo.

È ovvio che il bias di normalità è molto comune e diffuso tra le persone ed il motivo è molto semplice: è una sorta di meccanismo di difesa. Non si può vivere sempre e comunque stando allerta e pensando che dietro ogni angolo ci aspetta una disavventura, un'avversità o addirittura una catastrofe. Non sarebbe neppure questo un modo di vivere sano e non sarebbe razionalmente corretto. Gli eventi, le avversità hanno ovviamente delle probabilità e quindi dovremmo considerarle in maniera corretta in base proprio alle probabilità. Questo però non significa che, pur essendo eventi rari, si debbano sottovalutare pensando che non accadranno o accadranno a qualche altra persona.

Se questo atteggiamento del bias della normalità ci porta a sottovalutare le avversità o la possibilità che esse avvengano, è ovvio che ha un riflesso nelle nostre decisioni quotidiane, nel nostro modo di programmare e di pianificare la nostra vita. Conseguentemente, ha dei riflessi anche sui nostri investimenti. In questo il bias della normalità va un po’ a braccetto con un altro bias di cui ti abbiamo parlato, quello dell'ottimismo. Se noi riteniamo che catastrofi, avversità o eventi negativi non possono verificarsi o non li consideriamo proprio, è chiaro che tenderemo a fare degli errori: non valuteremo in maniera corretta il rischio dei nostri investimenti con la conseguenza di fare delle scelte totalmente sbagliate che potranno comportare delle perdite molto ingenti.

Esempio tipico è quello del fallimento di un emittente di cui compriamo un bond. A seconda dell'emittente sappiamo che questo fallimento è più o meno alto, ma anche per un emittente che ha un rating di investment grade il rischio emittente non è mai completamente zero. Per un bond AAA il rischio è considerabile nullo, ma con il peggioramento del rating questo rischio aumenta, ma spesso e volentieri non lo prendiamo in considerazione, proprio perché consideriamo un fallimento qualcosa di anormale. E il risultato è quello di comprare un bond solo di un determinato emittente o di pochi emittenti. Tuttavia, sottovalutare le avversità vuol dire anche sottovalutare tutti quegli eventi di mercato che possono succedere nella quotidianità, nel mondo e che hanno impatti sui nostri investimenti - non per forza un fallimento.